Se siete alla ricerca di un piatto semplicissimo e veloce per onorare la Resistenza italiana nell’80.mo anniversario della Liberazione, allora la pastasciutta antifascista è quello che fa per voi. Si tratta di una pietanza simbolica, tecnicamente “ideata” il 25 luglio 1943, giorno della destituzione di Benito Mussolini. In quell’occasione, la famiglia Cervi preparò e distribuì gratuitamente 380 kg di pasta al burro e Parmigiano agli abitanti di Campegine, in provincia di Reggio Emilia, per celebrare la caduta del regime fascista. Si iniziò alle 10 del mattino, ma la festa proseguì per tutto il giorno.
Un piccolo gesto simbolico che è diventato, negli anni, un modo di festeggiare la fine di un periodo buio. A livello storico, dopo la caduta del Fascismo, in Italia si combatté una vera e propria guerra civile con i partigiani da una parte e dall’altra i nazi-fascisti. Questa semplice pasta, legata a doppio filo a una famiglia che all’Italia ha dato tutto, rappresenta la forza della Resistenza.

Ricetta tradizionale della pastasciutta antifascista
Ingredienti per 4 persone:
- 400 g di spaghetti
- 160 g di burro
- 160 g di Parmigiano grattugiato
Indicazioni
- Cuocere gli spaghetti in abbondante acqua salata.
- Scolare la pasta al dente, conservando un po’ di acqua di cottura.
- In una padella, sciogliere il burro e aggiungere la pasta, mescolando bene.
- Unire il Parmigiano grattugiato e, se necessario, aggiungere un po’ di acqua di cottura per amalgamare il tutto.
- Servire la pasta antifascista calda fumante.
Piccola curiosità: la pastasciutta antifascista lo era davvero nel profondo, visto che il Duce aveva quasi del tutto bandito la pasta dalla sua dieta, preferendo cereali e riso.