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Home » Cultura » Chi era Harper Lee, la scrittrice de Il buio oltre la siepe

Chi era Harper Lee, la scrittrice de Il buio oltre la siepe

Un viaggio nella vita riservata della scrittrice che ha raccontato l'America profonda, tra successi, misteri e amicizie celebri.
Tiziana MorgantiDi Tiziana Morganti28 Aprile 2025
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Una foto di Harper Lee dopo il successo de Il buio oltre la siepe
Una foto di Harper Lee dopo il successo de Il buio oltre la siepe - Fonte: Biography
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Harper Lee, la leggendaria autrice de Il buio oltre la siepe, non è stata soltanto una scrittrice di talento ma anche una donna fuori dagli schemi, riservata e piena di sorprese.​ Nasce il 28 aprile 1926 a Monroeville, un piccolo centro rurale dell’Alabama, che all’epoca conta poco più di un migliaio di abitanti. Un luogo che, con i suoi ritmi lenti, la corte locale e le tensioni razziali, sarebbe diventato il modello per la Maycomb immaginaria del suo romanzo.​

Anche la sua famiglia ha radici profonde nella città. Il padre, Amasa Coleman Lee, infatti, è avvocato e proprietario di un giornale locale, oltre che un membro della legislatura statale dell’Alabama. Ed è proprio lui a ispirare il personaggio di Atticus Finch, con la sua integrità morale e il suo senso della giustizia. La madre, Frances Cunningham Finch, invece, proviene da una famiglia di agricoltori benestanti e, per gran parte della sua vita, si trova a fare i conti e lottare con i problemi di salute mentale.

In questo ambito familiare così particolare cresce Hamber, la prima di quattro figli, destinata a mostrare tutta la sua originalità. Ed il primo segno è nascosto proprio nel suo primo nome Nelle. Questo, infatti, è un omaggio alla nonna Ellen ma scritto al contrario. Durante l’infanzia, poi, Lee non dimostra di essere la classica bambina timida. Anzi, eccelle nel golf tanto che, se avesse voluto, avrebbe potuto puntare a una carriera sportiva. Ma i suoi veri amori sono da sempre i libri e la scrittura, oltre all’amico fraterno Truman Capote dal quale non si separerà mai affettivamente.

Gregory Peck e Harper Lee
Gregory Peck e Harper Lee sul set di Il buio oltre la siepe (fonte: The Vision)

La sua vita vera, però, inizia quando decide di trasferirsi a New York, portando con sé pochissimi oggetti personali tra cui la sua inseparabile macchina da scrivere. Ed è qui che, grazie all’aiuto di alcuni amici fiduciosi nel suo talento, si mette effettivamente alla prova. Questi, infatti, le regalarono per Natale un anno di stipendio pagato, con un’unica istruzione: “Scrivi quello che desideri”. Harper, dunque, approfitta di quell’occasione per creare proprio Il buio oltre la siepe (in inglese, To kill a mockingbird), destinato a cambiare per sempre la letteratura americana.​ Il romanzo, infatti, genera un grande scalpore appena esce, tanto da vincere il Premio Pulitzer nel 1961.

Nonostante il successo travolgente che la investe, però, Lee rimane allergica ai riflettori. Alla ribalta della fama preferisce di gran lunga abiti semplici e si sente più a suo agio tra pile di libri piuttosto che nei salotti mondani. Anche dal punto di vista sentimentale gestisce la sua vita in modo insolito per i dettami dell’epoca. Molti uomini, infatti, si innamorano del suo spirito acuto e del suo sorriso disarmante, ma Harper sceglie di rimanere single. Una volta disse ironicamente che “gli uomini interessanti erano già sposati o… esistevano solo nei romanzi“.​

Anche Hollywood bussa presto alla sua porta, ma lei mantiene le distanze. Accetta di collaborare con entusiasmo solo con Gregory Peck, l’attore che interpreta Atticus Finch nel film tratto dal suo romanzo, stringendo con lui un’amicizia profonda e duratura.​ Nonostante questa parentesi, però, Harper decide di ritirarsi dalla scena pubblica per decenni. Solo nel 2015, a sorpresa, esce Va’, metti una sentinella, un’opera scritta molto prima de Il buio oltre la siepe, alimentando speculazioni sul suo reale consenso alla pubblicazione.​ Di fatto, non si saprà mai la verità. Questa donna così particolare, infatti, è destinata a rimanere un enigma affascinante fino alla fine dei suoi giorni.

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