I David di Donatello sono uno dei più importanti riconoscimenti cinematografici italiani. Istituiti nel dopoguerra, rappresentano un tributo all’eccellenza nel cinema nostrano e internazionale, e il loro nome è un omaggio diretto a una delle opere più celebri del Rinascimento: il David di Donatello, scultore fiorentino tra i più grandi del Quattrocento. Ma quando è stato istituito il premio?
La nascita ufficiale dei David di Donatello risale al 1955, anno in cui l’Ente David di Donatello, un’associazione culturale fondata con l’obiettivo di promuovere il cinema italiano, organizza la prima cerimonia di premiazione. L’evento si tiene al Circolo della Stampa di Roma e, da quel momento, il premio diventa un punto di riferimento per registi, attori, sceneggiatori e tecnici del settore. I David, dunque, vengono pensati per rafforzare l’immagine del nostro cinema nel mondo, all’epoca in forte ascesa grazie a registi come Federico Fellini, Vittorio De Sica e Roberto Rossellini.

Ma perché proprio “David di Donatello”? Il nome e la forma del premio sono stati scelti con grande cura, per creare un collegamento simbolico tra il genio rinascimentale e la settima arte. La statuetta, che ancora oggi viene consegnata ai vincitori, infatti, è una riproduzione in miniatura del famoso David scolpito da Donatello nel XV secolo, considerato il primo nudo a tutto tondo del Rinascimento e simbolo della bellezza, del coraggio e dell’ingegno umano. La scelta di quest’opera, dunque, non è stata casuale: il David, che nella tradizione biblica rappresenta il giovane eroe capace di sconfigge il gigante Golia, simboleggia anche la vittoria dell’intelligenza e della creatività sulla forza bruta. Un parallelismo perfetto con l’arte del cinema, che si afferma grazie alle idee, le storie e le emozioni.
Per quanto riguarda la struttura della statuetta, questa è alta circa 30 centimetri, realizzata in bronzo dorato e montata su un basamento in marmo. A progettarla è stato l’artista Roman Vlad, compositore e intellettuale di origini rumene naturalizzato italiano, che ha curato l’estetica ispirandosi direttamente all’originale conservato al Museo del Bargello di Firenze. La figura, dunque, è elegante e ricca di significati simbolici. mantenendo intatta nei decenni la sua immagine iconica, riconoscibile e prestigiosa.