La Stanza delle Lacrime o Stanza del Pianto è un ambiente riservato situato all’interno del Palazzo Apostolico Vaticano, adiacente alla Cappella Sistina. Si tratta del primo luogo in cui il nuovo Papa si ritira da solo pochi istanti dopo l’elezione, prima di apparire al mondo dalla Loggia delle Benedizioni in Piazza San Pietro.
Il nome deriva dalla forte carica emotiva del momento: diversi Papi, secondo testimonianze storiche e cronache vaticane, si sono commossi fino alle lacrime dopo aver accettato l’elezione, consapevoli del peso spirituale e istituzionale del pontificato.
Il trasferimento in questo luogo è parte integrante del Conclave, il processo rituale e canonico attraverso cui viene eletto il Vescovo di Roma. Dopo che il candidato ha ottenuto i due terzi dei voti dei cardinali, gli viene posta la domanda tradizionale: “Acceptasne electionem de te canonice factam in Summum Pontificem?” (“Accetti la tua elezione canonica a Sommo Pontefice?“). Dopo l’assenso, il nuovo Papa viene condotto nella Sala del Pianto per indossare la talare bianca, preparata in tre misure diverse per ovviare a ogni imprevisto.
Questo passaggio ha anche una funzione simbolica: rappresenta il distacco dal precedente stato clericale e l’assunzione del ruolo petrino.
Il nome Stanza delle Lacrime non è ufficiale, ma ha radici nel linguaggio giornalistico e nell’uso popolare, affermatosi a partire dal XX secolo. Tuttavia, la pratica di ritirarsi in privato subito dopo l’elezione papale risale almeno al Rinascimento, quando l’apparato cerimoniale del conclave si fece più strutturato.

Una curiosità storica riguarda Giovanni Paolo II. Secondo il suo cerimoniere, il Papa polacco pianse a lungo nella Sala del Pianto, ripetendo: “Come possono eleggere me?“. Anche Papa Francesco ha raccontato di aver provato un senso profondo di inquietudine e di aver invocato la protezione della Madonna prima di indossare la veste bianca. Anche Papa Giovanni Paolo I, Albino Luciani, nel 1978, una volta rimasto solo nella stanza, avrebbe pianto a lungo per la grandezza del compito affidatogli e che sarebbe durato solo una trentina di giorni.
Più che un semplice luogo di passaggio, la Stanza del Pianto rappresenta un momento di trasfigurazione spirituale. Il neo-Papa vi entra da cardinale e ne esce come Sommo Pontefice, successore di Pietro e capo della Chiesa universale. In un certo senso, la stanza è una “anticamera dell’eternità”, nella quale il nuovo Papa prende coscienza della missione che gli è stata affidata. Il cambiamento d’abito contribuisce a rafforzare questo senso di trasformazione: la talare bianca, indossata per la prima volta è un segno visibile della rottura con la dimensione precedente e dell’ingresso in una nuova condizione ecclesiale e pubblica.
Le tre tonache preparate in anticipo vengono cucite dal sarto Raniero Mancinelli. Esse sono in tre taglie per adattarsi alle caratteristiche fisiche del nuovo Pontefice. Secondo quanto riportato da alcune fonti, nella stanza sono presenti delle tonache rimaste inutilizzate dall’elezione di Bergoglio.
La stanza, sebbene piccola, è elegantemente arredata e sobria. Non è aperta al pubblico, ma è stata descritta da diversi cardinali come luogo di grande intensità spirituale.
Il primo utilizzo documentato della Stanza delle Lacrime risale ai conclavi del Novecento, ma la prassi di ritirarsi in una stanza riservata è precedente, in linea con la tradizione di raccoglimento personale prima dell’apparizione pubblica. La Sala si trova accanto alla Sala Regia, che collega la Cappella Sistina al resto del Palazzo Apostolico. L’architettura del percorso è pensata per sottolineare la transizione da cardinale elettore a Vescovo di Roma.