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Home » Attualità » Chi era José “Pepe” Mujica, l’ex presidente dell’Uruguay che ha mostrato al mondo la vera gentilezza

Chi era José “Pepe” Mujica, l’ex presidente dell’Uruguay che ha mostrato al mondo la vera gentilezza

Addio a Pepe Mujica, la sua fu una leadership basata sull’etica personale, un esempio raro di coerenza e umanità.
Francesca FiorentinoDi Francesca Fiorentino13 Maggio 2025
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José Pepe Mujica con il cappello
José Pepe Mujica (fonte: Globalist)
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Si è spento dopo una lunga malattia l’ex presidente dell’Uruguay José “Pepe” Mujica. È stato una figura unica nel panorama politico contemporaneo. Nato il 20 maggio 1935 a Montevideo, Mujica è stato capo dello stato sudamericano dal 2010 al 2015. La sua fama internazionale non è dovuta solo alla carica istituzionale, ma soprattutto allo stile di vita austero, all’etica politica coerente e alla comunicazione schietta, in controtendenza rispetto alle logiche del potere.

Mujica ha conquistato l’opinione pubblica mondiale per la sua scelta di vivere in una piccola fattoria, rifiutando i privilegi della presidenza e devolvendo circa il 90% del proprio stipendio mensile a enti di beneficenza e progetti sociali.

Negli anni ’60 e ’70 Mujica fu tra i leader del Movimiento de Liberación Nacional-Tupamaros, una formazione di ispirazione guevarista che si opponeva alle disuguaglianze sociali e al governo autoritario. Il gruppo praticava azioni armate, comprese rapine e sequestri, in quello che considerava un processo rivoluzionario.

Tra il 1972 e il 1985 Mujica fu incarcerato per quasi 15 anni, molti dei quali passati in isolamento sotto la dittatura militare uruguayana. Le dure condizioni carcerarie lasciarono un segno profondo: “Sono stato per sette anni senza leggere un libro, è una forma di tortura” raccontò anni dopo.

José Pepe Mujica
José Pepe Mujica sorridente (fonte: La Repubblica)

Con la restaurazione democratica dell’Uruguay nel 1985, Mujica fu liberato grazie a un’amnistia e contribuì alla trasformazione dei Tupamaros in una forza politica legale. Partecipò alla fondazione del Movimiento de Participación Popular (MPP), componente del più ampio Frente Amplio, coalizione di sinistra che avrebbe poi governato il Paese.

Eletto deputato nel 1995 e senatore nel 1999, Mujica fu ministro dell’Agricoltura tra il 2005 e il 2008, promuovendo politiche a favore dei piccoli produttori rurali e delle cooperative. Nel 2009 vinse le elezioni presidenziali con il 52% dei voti. Durante il suo mandato (2010–2015), Mujica ha mantenuto una linea di governo pragmatica, conciliando riforme progressiste con il dialogo istituzionale. Tra le leggi più emblematiche approvate sotto la sua presidenza, quella per la legalizzazione della cannabis (2013), per il matrimonio tra persone dello stesso sesso. E la riforma del sistema carcerario, promossa per affrontare le condizioni degradanti nelle prigioni.

Come detto, ciò che ha reso Mujica noto al grande pubblico internazionale è stata la sua austerità radicale (e non di facciata). Ha vissuto nella sua modesta casa di campagna, guidando una vecchia Volkswagen Beetle del 1987 e coltivando fiori con la moglie, la senatrice Lucía Topolansky.

Ha scelto di non usare la residenza presidenziale, né l’auto blu. Questa coerenza tra valori e vita quotidiana ha attirato l’attenzione internazionale. Era dipinto dalle grandi testate come “il presidente più povero del mondo” — una definizione che Mujica ha sempre rifiutato, affermando: “Povero non è chi ha poco, ma chi ha bisogno di molto“.

Sarà ricordato anche per il suo bellissimo discorso sulla Felicità, che tenne all’ONU, nel giugno del 2012, in occasione di una conferenza a Rio de Janeiro sullo sviluppo sostenibile.

Pepe Mujica, rivelando di essere ammalato, ha rivolto un pensiero in particolare alle giovani generazioni:

“Voglio dire alle ragazze e ai ragazzi che la vita è bella, anche se passa e se ne va. Il nocciolo della questione è ricominciare da capo ogni volta che si cade, e se c’è rabbia trasformatela in speranza e lottate con amore, non lasciatevi ingannare dall’odio. Nessuno si salva da solo“.

Al termine del suo mandato, Mujica ha rifiutato di ricandidarsi alla presidenza, pur rimanendo attivo in Senato fino al 2020, quando si è ritirato per motivi di salute. Affetto da un cancro incurabile all’esofago, aveva recentemente annunciato di essere vicino alla fine della vita, ribadendo il proprio attaccamento alla libertà personale, all’autenticità e alla lotta contro l’egoismo sociale.

La sua figura è stata così magnetica da aver ispirato anche registi famosi come Emir Kusturica che a lui ha dedicato El Pepe, una vida suprema (2018), un documentario distribuito da Netflix.

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