Sembrano degli uccelli aggraziati ed eleganti (e di fatto lo sono), ma i fenicotteri sono anche feroci predatori. Per nutrirsi cacciano ogni i gamberetti di salina (che danno lo splendido colore al loro piumaggio) e per farlo creano piccoli tornado d’acqua che intrappolano i malcapitati. E grazie a una ricerca condotta da un team di scienziati californiani, sappiamo esattamente come fanno: combinando alla perfezione becco e zampe.
I fenicotteri non se ne stanno ad aspettare che il cibo arrivi. I loro piedi palmati, morbidi e flessibili, si muovono come se scivolassero sul fondo. Questo “ballo” non è solo bello da vedere: serve a smuovere il sedimento sul fondo del lago. Quando il fenicottero solleva un piede, la membrana tra le dita si richiude, evitando di creare resistenza o di rimanere incollata al fango. Il movimento spinge l’acqua e il sedimento in avanti, formando grandi spirali d’acqua, o vortici, che iniziano a girare come piccoli mulinelli. Si può vedere in questo contributo.
A questo punto, il fenicottero usa la testa per portare i vortici verso la superficie. Con il capo capovolto sott’acqua, tira il collo verso l’alto a una velocità di circa 40 centimetri al secondo. Questo gesto agisce come un pistone, sollevando l’acqua in una spirale verticale che concentra le prede, come gamberetti o minuscoli crostacei, in un punto preciso. È un po’ come se il fenicottero creasse una rete invisibile fatta d’acqua per raccogliere il cibo.
Ma il vero capolavoro avviene con il becco. Il becco dei fenicotteri ha una forma a L, piatto e angolato, perfetto per lavorare capovolto. Mentre la testa è sott’acqua, il fenicottero muove velocemente il becco inferiore, fino a 12 volte al secondo, in un movimento chiamato “chattering”.
Questo battito rapido crea vortici ancora più piccoli intorno al becco, che spingono le prede direttamente verso la bocca. Gli scienziati hanno scoperto che questo movimento aumenta di sette volte il numero di gamberetti catturati rispetto a un becco fermo. Dentro la bocca, una sorta di lingua a pistone aiuta a risucchiare il cibo, mentre strutture a pettine nel becco filtrano l’acqua e trattengono solo le prede.
Un altro trucco dei fenicotteri si chiama “skimming”. Usando il loro lungo collo a S, spingono la testa in avanti sott’acqua mentre il becco batte velocemente. Questo crea vortici piatti, simili a lenzuola d’acqua, che intrappolano le prede e le guidano verso la bocca. È un sistema così efficace che anche prede agili, come i gamberetti, non riescono a scappare.
Gli scienziati hanno studiato questo comportamento osservando fenicotteri cileni allo zoo di Nashville e usando modelli 3D dei loro piedi e becchi. Con laser e simulazioni al computer, hanno visto come l’acqua si muove e come i vortici concentrano il cibo. Hanno persino collegato un becco vero a una macchina per imitare il chattering e hanno confermato che questo movimento è fondamentale per la caccia.
Chissà che i vortici dei fenicotteri non possano aiutare a progettare filtri per rimuovere microplastiche dall’acqua o robot capaci di muoversi in ambienti fangosi senza rimanere bloccati. Intanto, possiamo solo ammirare la loro capacità di cacciare con intelligenza e grazia.