Massimo Troisi, icona del cinema italiano e amatissimo attore e regista, è scomparso prematuramente il 4 giugno 1994, a soli 41 anni. La sua morte ha lasciato un vuoto profondo nel cuore del pubblico e del mondo dello spettacolo. Ma qual era la malattia che lo affliggeva da anni?
Troisi soffriva, fin da giovane, di una cardiopatia congenita, una malformazione al cuore che aveva cominciato a manifestarsi in modo più serio negli anni ’70. I primi problemi vengono alla luce proprio durante il servizio militare, tanto da venir esonerato. Col tempo, però, la sua condizione cardiaca peggiora, fino a rendere necessario un intervento chirurgico.

Nel 1976, dunque, è sottoposto a un’operazione a cuore aperto negli Stati Uniti, dove gli vengono sostituite la valvola mitrale e l’aorta. Nonostante l’intervento, però, la malattia non è mai del tutto risolta: Troisi continuava a convivere con un cuore debilitato, sotto costante controllo medico. La sua salute, dunque, rimane precaria per tutta la vita
Nel 1994, durante le riprese del film Il Postino, diretto da Michael Radford e interpretato dallo stesso Troisi nel ruolo del postino Mario Ruoppolo, le sue condizioni fisiche ritornano ad essere critiche. I medici gli consigliano con urgenza un secondo intervento chirurgico al cuore, ma lui decise di posticiparlo pur di completare il film, a cui tiene profondamente. Secondo varie testimonianze, Troisi avrebbe detto:
“Fatemi fare questo film, poi vado a operarmi”.
Sul set è visibilmente affaticato tanto che alcune scene vengono girate con controfigure o pianificate in modo da non sovraccaricarlo. Ma la sua determinazione è più forte della malattia: Il Postino venne ultimato, anche se il montaggio sarà completato solo dopo la sua morte.
Troisi, infatti, muore la notte tra il 4 e il 5 giugno 1994, poche ore dopo aver concluso le riprese del film. A stroncarlo è un infarto nella casa della sorella a Ostia, che non gli permetterà di vedere il successo planetario del suo ultimo lavoro. Il postino, infatti, avrebbe ottenuto 5 nomination agli Oscar e ricevuto un tributo internazionale commosso e unanime.