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Home » Ambiente » Antartide, ultima chiamata? Negli ultimi tempi i cambiamenti sono stati irreparabili

Antartide, ultima chiamata? Negli ultimi tempi i cambiamenti sono stati irreparabili

A sorpresa, l’acqua superficiale del suo oceano si sta salinizzando invece di diventare più dolce: ecco perché è pericoloso.
Francesca FiorentinoDi Francesca Fiorentino1 Luglio 2025
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pinguini imperatori
pinguini imperatori (fonte: Unsplash)
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Le notizie non sono buone. Dal 2015, l’Antartide ha perso una quantità di ghiaccio marino pari all’intera Groenlandia. Ma ciò che ha colto di sorpresa gli scienziati è che l’oceano che la circonda, invece di diventare più dolce a causa dello scioglimento dei ghiacci, sta diventando più salato. Questo fenomeno inaspettato potrebbe essere il segnale che abbiamo superato un punto critico nel sistema climatico globale.

Per decenni, la superficie dell’Oceano Antartico si è mantenuta fredda e dolce, creando un “coperchio” che intrappolava il calore negli strati più profondi. Questo favoriva la formazione di ghiaccio marino. Ma ora la situazione si è capovolta: la salinità dell’acqua superficiale è aumentata, rendendola più pesante. Questo fa sì che l’acqua salata affondi e mescoli gli strati oceanici, riportando in superficie il calore accumulato negli abissi. Di conseguenza, il ghiaccio si scioglie anche dal basso, persino in inverno, e fatica a riformarsi.

È un meccanismo a catena: più sale in superficie significa più calore in alto, quindi più scioglimento dei ghiacci, che a sua volta favorisce l’assorbimento del calore solare e incrementa ancora la temperatura. Gli scienziati hanno osservato con preoccupazione il ritorno del polynya di Maud Rise, una gigantesca apertura nel ghiaccio marino, quasi quattro volte la superficie del Galles, che non si vedeva dagli anni ’70.

un paesaggio antartico
un paesaggio antartico (fonte: Unsplash)

Tutto questo è stato rilevato grazie a nuove tecnologie satellitari e a robot sottomarini che raccolgono dati in tempo reale. Gli strumenti, sviluppati dall’Università di Southampton in collaborazione con il centro esperto di Barcellona e l’Agenzia Spaziale Europea, hanno permesso di costruire una mappa dettagliata degli ultimi 15 anni, mostrando chiaramente l’inversione della tendenza: la superficie dell’oceano non si sta più addolcendo, ma salinizzando rapidamente.

Questo cambiamento inatteso ha messo in crisi i modelli climatici usati finora. Gli scienziati ritenevano che il riscaldamento globale avrebbe aumentato le precipitazioni e lo scioglimento dei ghiacci, portando a un’acqua più dolce e stabile in superficie. Invece è successo l’opposto. Questo significa che i modelli attuali non sono più affidabili nel prevedere come si evolverà l’Antartide nei prossimi decenni.

Le conseguenze non riguardano solo l’ambiente polare. Il ghiaccio marino agisce come uno specchio, riflettendo la luce solare. Senza di esso, più energia resta intrappolata nel sistema terrestre, accelerando il riscaldamento globale. Inoltre, con meno ghiaccio a isolare l’oceano, più calore viene rilasciato nell’atmosfera, aumentando la frequenza e l’intensità delle tempeste.

La fauna locale è in pericolo. I pinguini imperatore, per esempio, dipendono dal ghiaccio per nidificare e allevare i piccoli. Il krill, minuscolo crostaceo alla base della catena alimentare antartica, si nutre delle alghe che crescono sotto il ghiaccio. La scomparsa di questo habitat compromette l’intero ecosistema, colpendo anche balene e foche.

Inoltre, il continuo scioglimento dei ghiacci contribuisce direttamente all’innalzamento del livello dei mari, mettendo a rischio le città costiere di tutto il mondo. Gli studiosi ritengono che potremmo aver superato una soglia critica e che l’Antartide stia entrando in una nuova fase caratterizzata da un declino continuo del ghiaccio marino.

 

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