Oggi che Ozzy Osbourne ha dato l’addio ufficiale al rock con uno show da brividi a Birmingham, abbiamo la certezza assoluta che sia stato una leggenda. E le leggende fanno sempre cose un po’ pazze. Cme quando morse un pipistrello sul palco è uno degli episodi più iconici della storia. Ma cosa accadde davvero quella notte del 20 gennaio 1982 al Veterans Memorial Auditorium di Des Moines, Iowa? L’episodio è realmente accaduto, ma non come spesso viene raccontato. Ozzy Osbourne si esibiva durante il tour di supporto al suo secondo album solista “Diary Of A Madman” quando un giovane fan di 17 anni, Mark Neal, decise di portare un pipistrello al concerto. Convinto dai suoi amici a fare un gesto che avrebbe potuto “apprezzare” il Principe delle Tenebre, il ragazzo nascose la carcassa dell’animale in un sacchetto nella sua giacca e la lanciò sul palco.
Quando Ozzy vide il pipistrello ai suoi piedi, lo raccolse convinto che si trattasse di un giocattolo di gomma. Con un morso gli staccò la testa, scoprendo troppo tardi che l’animale era reale. Come ha raccontato lo stesso Osbourne in seguito:
“Credo fosse rimasto intontito dai riflettori perché era immobile e pensavo fosse un giocattolo. L’ho messo in bocca e ha cominciato a sbattere le ali. Mi sono spaventato e ho cercato di allontanarlo velocemente dalla bocca finendo per decapitarlo. Era caldo e croccante, come il cibo da fast food“.
Ci sono due versioni contrastanti sulla storia. Una sostiene che il pipistrello fosse già morto quando fu lanciato sul palco, l’altra che l’animale fosse ancora vivo e che avesse persino ricambiato il morso prima di essere decapitato. Indipendentemente da quale versione sia corretta, l’episodio ebbe conseguenze immediate: Ozzy fu trasportato in ospedale subito dopo il concerto per un trattamento antirabbico e antitetanico.
L’incidente fece rapidamente il giro del mondo, trasformando Ozzy da “madman” in una figura ancora più estrema. Pam Culver, l’infermiera che seguì il trattamento al Broadlawns Medical Center, ricorda come per una settimana il 50% del suo lavoro consistette nel gestire chiamate provenienti da tutto il mondo: Stati Uniti, Inghilterra, Canada. Tutti volevano sapere dettagli sul trattamento, sui costi e sulle dosi di antirabbica somministrate.
L’episodio ebbe anche ripercussioni legali: il sindaco di Des Moines accusò Ozzy di aver violato una legge dello Iowa che vieta l’utilizzo di animali durante gli spettacoli. Inoltre, entro la fine dell’anno, il direttore dell’Auditorium proibì a qualsiasi artista di utilizzare animali durante le performance senza autorizzazione.
Nonostante i decenni trascorsi, questo episodio continua a definire l’immagine pubblica di Ozzy Osbourne. Come ha dichiarato lo stesso artista:
“Non è così che voglio essere ricordato, ma so che resterò il tizio che ha staccato con un morso la testa di un pipistrello. Sarà il mio epitaffio. Non ci sarà scritto ‘Qui giace Ozzy Osbourne, ha fatto delle cose buone’ ma ‘Qui giace quel pazzo che ha morso un pipistrello’“.
Quello che iniziò come un gesto goliardico di un fan diciassettenne si trasformò in uno dei momenti più memorabili della storia del rock, dimostrando come a volte basti un attimo, una decisione presa senza pensare alle conseguenze, per entrare nella leggenda.