Il 2 agosto 1873 le ripide strade di San Francisco si animavano con un nuovo suono: il clangore di un tram che sfidava la gravità delle colline della città, trascinato da un cavo d’acciaio. Era l’inaugurazione della prima linea dei celebri Cable Car, un’invenzione che non solo rivoluzionò i trasporti, ma divenne simbolo del ritmo pulsante di una città che non si arrende mai. Ripercorriamo la storia di questi iconici tram che ancora oggi incantano turisti e abitanti.
Alla fine del XIX secolo, San Francisco era una metropoli in fermento: la Corsa all’Oro aveva trasformato un piccolo porto in un centro economico vibrante, ma le sue colline ripide erano un incubo per cavalli, carrozze e pedoni. Spostarsi da un quartiere all’altro era una fatica, e gli incidenti erano all’ordine del giorno. Serviva un’idea nuova, che potesse domare la geografia della città: e fu qui che entrò in scena Andrew Smith Hallidie, un ingegnere con una intuizione geniale e una storia personale che lo spinse a cambiare il destino di San Francisco.
Si racconta che Hallidie, assistendo a un incidente in cui dei cavalli crollarono sotto il peso di una carrozza su una salita, decise di trovare una soluzione. La sua esperienza con i cavi d’acciaio, usati nelle miniere, fu la chiave del suo successo: perché non usare un cavo sotterraneo in movimento continuo per trainare i tram? L’idea era semplice ma audace: un tram che si “aggrappava” a un cavo d’acciaio tramite una pinza, che consentiva di salire e scendere dalle colline senza fatica.

Dopo anni di progettazione e investimenti, il 2 agosto 1873 fu inaugurata la Clay Street Hill Railroad, la prima linea di Cable Car. Il primo viaggio fu un successo: il tram, trainato dal cavo che scorreva sotto la strada, affrontò la salita di Clay Street senza problemi, tra gli applausi della folla. Hallidie non solo aveva risolto un problema pratico, ma aveva creato un’attrazione unica. Nei decenni successivi altre linee si aggiunsero alla prima, e i Cable Car divennero vitali per il trasporto pubblico cittadino, trasportando ogni giorno migliaia di persone.
Il sistema era ingegnoso: un cavo d’acciaio mosso da enormi motori a vapore (oggi elettrici) scorreva in un canale sotterraneo. Il “gripman”, l’operatore del tram, usava una leva per agganciare o sganciare il cavo, controllando la velocità con abilità da equilibrista. I Cable Car non avevano un motore proprio, ma erano letteralmente trascinati dal cavo, un’idea semplice quanto rivoluzionaria.
Con il passare del tempo e con l’arrivo di tram elettrici e autobus, più economici e veloci, i Cable Car rischiarono di sparire: negli anni ’40 la città pianificò di sostituirli, ma i cittadini si ribellarono. Grazie a una campagna guidata da attivisti come Friedel Klussmann, i Cable Car furono salvati e dichiarati Monumento Storico Nazionale nel 1964. Oggi le 3 linee rimaste – Powell-Mason, Powell-Hyde e California Street – sono più un’attrazione turistica che un mezzo di trasporto, ma il loro fascino è intatto: ogni anno milioni di visitatori salgono sui loro gradini, tra il suono delle campanelle e le viste mozzafiato sulla baia.