Assassinio sull’Orient Express, film del 2017, finisce con Hercule Poirot che, una volta sceso dal treno alla propria stazione, mente alla polizia sulle circostanze dell’omicidio di Ratchett, e sceglie di non far arrestare i veri colpevoli, cioè tutti gli occupanti della carrozza. Il film si chiude con una scena in cui Poirot, ai piedi del treno, nella stazione deserta e innevata, viene avvicinato da un gendarme che lo avvisa di una immane tragedia: un omicidio in Egitto, lungo il corso del Nilo. Poirot rinuncia con riluttanza al programmato riposo e accetta il caso.
Dopo aver risolto un impossibile caso di furto in Mesopotamia, il famoso detective belga Hercule Poirot sta già assaporando il meritato riposo, quando viene richiamato in servizio per sbrogliare una delicata trama di spionaggio in Inghilterra. L’uomo sale così a bordo del famoso convoglio denominato Orient Express, per poi proseguire, attraverso varie coincidenze, fino alla capitale britannica. A bordo del treno, Poirot fa subito conoscenza di una miriade di personaggi, di diversa estrazione sociale e di varia provenienza. In particolare, Poirot viene più volte avvicinato da Ratchett, un uomo rude e sgradevole, che maltratta costantemente i suoi compagni di viaggio, il segretario personale Mac Queen e l’anziano maggiordomo Masterman: Ratchett, mercante d’arte improvvisato, offre a Poirot un lavoro come guardia del corpo: l’uomo sente infatti la propria vita in pericolo; dopo aver venduto a peso d’oro a un gruppo di mafiosi italiani delle sciarpe persiane contraffatte. Una volta venuta a galla la truffa, Ratchett ha cominciato a ricevere lettere minatorie sempre più inquietanti, e si trova in un perenne stato d’ansia; Poirot, dopo aver pazientemente ascoltato le parole dell’uomo, rifiuta la proposta.
Quella stessa notte, a causa delle avverse condizioni metereologiche, il treno ha un leggero deragliamento e non può proseguire la sua corsa; per tutti i passeggeri il fastidio si tramuta in terrore quando, nella propria cabina Ratchett viene ritrovato morto, accoltellato in maniera brutale. Poirot, servendosi della sua proverbiale materia grigia, comincia allora ad indagare, interrogando uno a uno i passeggeri della carrozza, per arrivare alla verità. Poirot scopre presto che in realtà Ratchett era niente di meno che John Cassetti, l’uomo che circa due anni prima aveva rapito e poi brutalmente ucciso una bambina di soli 3 anni, Daisy Armstrong, figlia del colonnello dell’esercito britannico John Armstrong: la moglie Sonia, incinta, aveva subito un parto prematuro a causa dello shock; sia lei che il neonato non erano sopravvissuti;; John, sopraffatto dal dolore, si era ucciso con un colpo di pistola. Lentamente, Poirot inizia a notare strane connessioni tra i passeggeri della carrozza e il caso Armstrong.
Nel frattempo, i binari sono finalmente stati sgombrati dalla neve residua e i passeggeri sono invitati a scendere dal treno per permetterne il sicuro riallineamento: Poirot ne approfitta per interrogare l’ultimo dei passeggeri non ancora interpellati, Mary Debenham, istitutrice inglese: anche lei, come quasi tutti nella carrozza, è legata alla famiglia Armstrong; il detective incalza la donna perché confessi l’omicidio, ma all’improvviso l’investigatore viene colpito alla spalla dal colonnello Arbuthnot, innamorato di Mary, che confessa l’omicidio di Cassetti: John Armstrong era stato suo amico e commilitone; fra i due nasce una colluttazione, interrotta solo dall’intervento di Bouc, amico di Poirot che lo assiste nelle indagini e che impedisce ad Arbuthnot di strangolare il detective. Poirot, a quel punto, stanco e sconvolto, decide di radunare tutti i passeggeri attorno a un tavolo in una galleria vicina, e svelare finalmente la soluzione del caso.
Per prima cosa, l’investigatore dichiara che Arbuthnot, in quanto tiratore scelto dell’esercito, non avrebbe mai potuto mancare così grossolanamente il colpo: se non ha ucciso Poirot è perché non voleva, perché non è un assassino. Hercule, poi, riflette ad alta voce sulla natura dell’omicidio Cassetti e propone due soluzioni possibili; la prima prevedrebbe l’intervento di un assassino solitario e esterno al treno, probabilmente uno dei mafiosi truffati dal morto, che sarebbe riuscito a introdursi nottetempo nella cabina di Cassetti, per poi ucciderlo e scendere dal treno non visto. Questa ipotesi, però, non tiene conto di alcuni indizi e viene quindi immediatamente scartata: non resta allora che pensare a chi in particolare, tra gli occupanti della carrozza, potesse beneficiare della morte di Cassetti. Poirot passa lentamente in rassegna le storie e le generalità dei passeggeri, mentre la macchina da presa indugia su ciascun volto.
Arbuthnot, commilitone di Armstrong, ha trovato conforto tra le braccia di Mary Debenham, istitutrice di Daisy e segretaria personale di Helena, la giovane sorella di Sonia Armstrong: la principessa Dragomiroff, proprietaria del fazzoletto insanguinato trovato sulla scena del crimine, è stata la madrina di Daisy, nonché amica della famiglia; Hildegarde, la dama di compagnia della principessa, ha lavorato in passato come cuoca degli Armstrong; ecco poi Pilar Estravados, donna ormai devota alla religione, ma con un passato da alcolista, che di Daisy è stata la bambinaia; c’era lei, infatti, la notte del rapimento, accanto alla culla della bambina, ma nulla poté fare per salvarla, intossicata com’era dal vino; a quel punto, Masterman, il maggiordomo di Cassetti, precede Poirot e confessa il proprio passato: attendente di John Armstrong durante la guerra, ne era divenuto poi maggiordomo; analogamente, l’immigrato Marquez, era stato autista di Armstrong e grazie a un suo prestito, aveva poi fatto fortuna nell’industria automobilistica; Hardman, investigatore dell’agenzia Pinkerton, all’epoca del rapimento lavorava in polizia e si era occupato del caso. Non solo; frequentando la casa degli Armstrong si era innamorato di Susanne, la domestica, che dopo essere stata ingiustamente accusata del rapimento, si era tolta la vita: un fallimento, quello riguardo all’indagine sul rapimento, che aveva colpito in prima persona Pierre, capotreno dell’Orient Express, e fratello di Susanne; indirettamente, la tragedia della domestica aveva anche rovinato la vita del padre di Mac Queen, procuratore distrettuale in quel processo. A questo punto Poirot si ferma e svela l’ultimo mistero: la algida signora Hubbard non è altri che la famosa attrice teatrale Linda Arden, nonna di Daisy, ritiratasi dalle scene dopo la morte della nipote.
Poirot, a quel punto, deduce l’unica verità possibile; a uccidere Cassetti sono stati tutti gli occupanti della carrozza che uno a uno, ciascuno con il proprio movente, lo hanno accoltellato; Helena, affetta da gravi disturbi emotivi, è l’unica a non aver partecipato fisicamente all’aggressione; il suo posto è stato preso dal marito Rudolph. Arden, smascherata, rivela di aver organizzato il piano in tutti i dettagli, reclutando solo successivamente gli altri complici, e prega Poirot di scagionarli, incolpando soltanto lei. Il detective è titubante, e ritenendosi incapace di mentire, chiede ai presenti di ucciderlo, in modo da nascondere per sempre la verità. Linda afferra la pistola lasciata a disposizione dal detective e gliela punta contro, ma non riesce a premere il grilletto. Allora, rivolge l’arma contro di sé e spara, ma il grilletto suona a vuoto: la pistola era stata preventivamente scaricata da Poirot. Il treno riparte e Poirot, arrivato a destinazione, prima di scendere comunica agli assassini di aver riferito alla polizia che Cassetti è stato ucciso da un mafioso a causa delle sciarpe false: tutti sono quindi liberi.
Mentre vediamo Poirot scendere dal convoglio, la sua voce fuori campo ci riferisce il contenuto di una lettera, scritta dallo stesso Poirot al defunto John Armstrong, in cui gli comunica di aver finalmente risolto il caso; il colonnello, infatti, due anni prima, si era rivolto proprio al detective, dopo il rapimento della figlia, ma quando Hercule aveva ricevuto la richiesta, era già troppo tardi, la bambina era morta. Mentre cammina accanto al treno, nella stazione innevata, Poirot viene avvicinato da un agente di polizia che lo cerca per chiedere assistenza in un altro caso importantissimo; un omicidio avvenuto in Egitto, sul Nilo. Poirot accetta.
Assassinoo sull’Orient Express, diretto da Kenneth Branagh e tratto dall’omonimo romanzo giallo di Agatha Christie, annovera un cast di tutto rispetto: Kenneth Branagh è Poirot, Johnny Depp è Ratchett, Michelle Pfeiffer è la signora Hubbard, Willem Dafoe è Hardman, mentre Daisy Ridley interpreta Mary Debenham.