Nel 2022 il film di Maria Schrader, Anche io, in originale She Said (lei ha detto) racconta la genesi dell’inchiesta del New York Times che di fatto ha smascherato gli abusi del produttore Harvey Weinstein. E il percorso di due giornaliste, Jodi Kantor e Megan Twohey che hanno scardinato la complicità del sistema che ha permesso a certi personaggi di prosperare. Dando il via, idealmente, al movimento #MeeToo. Il 5 ottobre 2017, Kantor e Twohey, infatti, pubblicano un reportage esplosivo sul tycoon, fondatore di Miramax e Weinstein Company, accusandolo di molestie sessuali
Il pezzo inizia con una soffiata su Rose McGowan, che inizialmente rifiuta di parlare. Poi, però, contatta Kantor e racconta di una violenza sessuale con Weinstein quando aveva 23 anni. Da qui partono altri contatti: Ashley Judd e Gwyneth Paltrow descrivono episodi inquietanti, ma temono ripercussioni sulle loro carriere e richiedono di restare anonime. La pressione, però, continua a cresce. La Kantor contatta anche ex dirigenti e contabili di Miramax, scoprendo pagamenti segreti e accordi di non divulgazione che avevano silenziato le vittime per anni.

Il giorno della pubblicazione è un punto di svolta. L’articolo fa emergere una vera e propria onda di accuse. Oltre ottanta donne si fanno avanti con testimonianze contro Weinstein, e il movimento #MeToo, lanciato prima dall’attivista Tarana Burke, diventa virale. Il potere del giornalismo investigativo, dunque, si mescola a quello delle voci delle donne che, rompendo il silenzio, trasformano la cultura del tacere in un’onda di cambiamento.
Il lavoro di Kantor e Twohey, però, non si limita all’esposizione dei fatti. Nel loro libro She Said: Breaking the Sexual Harassment Story That Helped Ignite a Movement (in italiano Anche io), ricostruiscono passo dopo passo le difficoltà dell’inchiesta fatta di inseguimenti di fonti, documenti, messaggi, resistenze legali, minacce da parte di Weinstein e del suo entourage. Il risultato è un thriller giornalistico, dove a ogni pagina affiorano le strutture di potere che proteggevano l’abusante, silenziando chi osava denunciarlo.