Oltre 60.000 persone si sono radunate allo State Farm Stadium di Glendale, Arizona, per commemorare Charlie Kirk, l’influente attivista conservatore scomparso a soli 31 anni. L’evento, più che un funerale, è stato un vero e proprio revival politico e religioso, con la partecipazione di figure di spicco del mondo repubblicano, tra cui Donald Trump, JD Vance e numerosi membri della sua amministrazione.
Fin dalle prime ore del mattino, lo stadio si è riempito di sostenitori, molti dei quali in fila dalla sera precedente. Canti pop cristiani, discorsi intrisi di riferimenti biblici e un’atmosfera carica di emozione hanno caratterizzato la cerimonia. Erika Kirk, vedova dell’attivista ha detto di essere pronta a raccogliere il testimone del marito alla guida di Turning Point USA, l’organizzazione fondata da Kirk a soli 18 anni.

L’evento ha assunto una forte connotazione politica, con interventi che hanno ribadito i valori conservatori e la lotta contro le “forze del male” e le “fake news”. Donald Trump ha lanciato un appello all’unità, invitando tutti coloro che credono in Dio, nella famiglia e nella libertà a unirsi al movimento, indipendentemente dal passato politico. Stephen Miller, ex stratega di Trump, ha dipinto un quadro di scontro epico tra il Bene e il Male, trasformando la morte di Kirk in un grido di battaglia.
JD Vance ha sottolineato l’importanza della fede e della famiglia, valori cari a Kirk, e ha ribadito l’impegno a “riportare la grandezza dell’America”. La presenza di numerose figure di spicco dell’amministrazione Trump, giunte a Glendale con due aerei dedicati, testimonia l’importanza di Kirk nel panorama politico conservatore.
Tra i presenti, molti giovani della Generazione Z, affascinati dal messaggio di Kirk, diffuso anche attraverso piattaforme come TikTok. Il funerale di Charlie Kirk, quindi, si è trasformato in una manifestazione di fede e di appartenenza politica.