Non tutti i giorni si riceve una telefonata dalla Svezia che cambierà per sempre la propria vita. Ma se quella chiamata arriva alle prime ore del mattino e il numero è sconosciuto, la reazione più naturale potrebbe essere quella di ignorarla e tornare a dormire. È esattamente quello che è successo alla scienziata americana Mary Brunkow, quando il segretario generale dell’Assemblea dei Nobel, Thomas Perlman, ha tentato di comunicarle la vittoria del Premio Nobel per la Medicina 2025.
Mi ha squillato il telefono e ho visto un numero dalla Svezia. Ho pensato: beh, è solo spam o qualcosa del genere. Così ho disattivato il telefono e sono tornata a dormire.
Questo è quello che ha raccontato la Brunkow tra le risate, circa un’ora e mezza dopo l’accaduto, durante l’intervista con Adam Smith, direttore scientifico di Nobel Prize Outreach. Una reazione che ha dell’incredibile se si considera che si trattava dell’annuncio più importante della sua carriera scientifica.

La telefonata che avrebbe dovuto essere un momento solenne e celebrativo si è trasformata in un episodio quasi surreale. Poco dopo, infatti, ha sentito suo marito mentre parlava con qualcuno che lo ha informato della notizia. Quando finalmente ha realizzato cosa stava accadendo, la scienziata si è ritrovata seduta al tavolo da pranzo in compagnia del marito e del cane di famiglia.
Mary Brunkow ha ammesso con sincerità di non essersi aspettata per niente di vincere il Nobel e di non aver ancora pienamente realizzato l’importanza del riconoscimento. La sua vittoria, condivisa con i colleghi Fred Ramsdell e Shimon Sakaguchi, premia le scoperte fondamentali sul sistema immunitario, in particolare l’identificazione di Foxp3, la molecola che programma geneticamente le cellule T regolatorie a sopprimere la risposta immunitaria.
È stato uno straordinario lavoro di squadra. La mia carriera nella scienza è cambiata parecchio da quando è stato fatto quel lavoro. Non sono nemmeno più in quel campo, ma è stato un onore aver preso parte a quel lavoro iniziale e ho seguito quello che sta succedendo in medicina.
Per Brunkow e Ramsdell, il percorso verso la scoperta di Foxp3 è stata una sfacchinata molecolare, come l’ha definita la stessa scienziata. Il lavoro si basava sull’osservazione di una mutazione nei topi che causava interessanti difetti immunitari, collegata poi a malattie umane rare nei bambini.