Il modo di viaggiare sta cambiando radicalmente, o meglio, è già cambiato, ma il processo non sembra essere in procinto di fermarsi per raggiungere un equilibrio quantomeno momentaneo. Al passo con l’evoluzione della tecnologia, soprattutto nel settore dei servizi, il turismo ha vissuto una rivoluzione copernicana che ne ha scosso a fondo le fondamenta, mostrando nuove prospettive ed orizzonti.
Per dare un’idea dei cambiamenti epocali che il viaggio e la vacanza hanno subito, basti pensare al declino delle agenzie di viaggio, oggi quasi interamente soppiantate dalle app per prenotare voli, soggiorni e addirittura servizi di car valet; se voli da Fiumicino, ad esempio, sarà sufficiente scaricare Parclick e selezionare car valet Fiumicino: al tuo arrivo all’aeroporto potrai consegnare l’auto a un autista che la parcheggerà al posto tuo.
All’Internet dei servizi e delle app hanno fatto seguito i social: veri e propri templi delle immagini (e dell’immagine, quella personale), hanno da subito, grazie al desiderio di emulazione indotto, prodotto un volano virtuoso per il settore turistico, che ha risposto presente all’aumento esponenziale di domanda.
Spinte dalle immagini, sempre più persone hanno assecondato questo desiderio di viaggiare e fare nuove esperienze, ma oggi, sembra che si respiri un clima diverso: la foga iniziale, che nei casi estremi poteva presentare i tipici sintomi della FOMO (vera e propria sindrome sociale del nostro tempo), sembra aver lasciato il posto a una riflessione più profonda e ragionata, desiderosa di ridefinire i contorni del viaggio in maniera critica e virtuosa.
Alla voracità ha fatto seguito la calma, la voglia di rallentare, la volontà di scegliere e selezionare solo le esperienze veramente capaci di nutrire il nostro spirito. Da questa nuova spinta nascono movimenti inediti, come il turismo etico e lo slow travel.
Slow Travel nelle Highlands scozzesi: un invito alla contemplazione
La frenesia del tardo capitalismo non poteva non invadere anche il turismo, ma sappiamo che ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria: ecco dunque che alla velocizzazione di un mondo che tutto vuole toccare, conoscere, vedere, fa da resistenza quello di chi ha scelto di rallentare, di assaporare con calma, di chi ha scelto di scegliere solo poche cose, e magari tenersele per sé, senza il bisogno sfrenato di condividerle. Questo approccio al viaggio non si misura in chilometri, ma in sensazioni. L’obiettivo non è “vedere tutto”, ma “sentire” il luogo, rallentando il ritmo per assaporare ogni momento. Le Highlands, con i loro paesaggi epici e selvaggi, sono la meta perfetta per questo tipo di esperienza.
Le Highlands comprendono un territorio molto ampio, situato a Nord-ovest del Regno Unito, e costituiscono un po’ il simbolo e l’anima dell’intera Scozia: per centinaia di chilometri si susseguono verdi altipiani, sulle cui alture dominano i castelli medievali, nelle valli glaciali si snodano profondi laghi dalla forma allungata, mentre nel Nord-Ovest della regione il mare si insinua profondamente nella terraferma dando vita ai fiordi, al riparo dei quali sorgono di tanto in tanto piccoli villaggi pittoreschi.
Il villaggio di Plockton
Il villaggio di Plockton, nel Wester Ross, affacciato sulle splendide rive del Loch Carron, è conosciuto come la perla delle Highlands. La posizione particolarmente protetta e l’influenza della Corrente del Nord Atlantico creano le condizioni ideali per un microclima notevolmente più mite, unico a queste latitudini. I piccoli cottage in pietra imbiancata che si affacciano direttamente sulla baia e sul piccolo porto danno vita uno sfondo pittoresco e ameno, in cui poter vivere a pieno lo spirito delle Highlands.
Avventura e gastronomia
Non mancano certo le possibilità di avventura: nell’entroterra è possibile percorrere i molti sentieri escursionistici che attraversano il territorio (come quello verso Càrn an Frith-aird) offrendo viste panoramiche mozzafiato sul Loch Carron e sulle montagne circostanti, mentre, volgendo lo sguardo all’Oceano, una delle attrazioni più popolari è l’escursione in barca per l’avvistamento delle foche che riposano sugli scogli vicini.
Non mancano avventure neppure per il palato: il piccolo villaggio di pescatori di Plockton è rinomato per i suoi frutti di mare freschissimi, ma soprattutto per le langoustine (simili agli scampi), che vengono pescati localmente con le nasse per giungere direttamente alla cucina dei ristoranti del villaggio.