Proprio ieri sera, in un appartamento al terzo piano di via Iglesias nel quartiere Gorla di Milano, si è consumato l’ennesimo femminicidio: Pamela Genini, 29 anni, originaria di Strozza in provincia di Bergamo, è stata uccisa dal compagno Gianluca Soncin, 52 anni, originario di Biella. La donna aveva deciso di interrompere la relazione, una scelta che le è costata la vita.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Soncin sarebbe riuscito a entrare nell’abitazione della donna utilizzando probabilmente un doppione delle chiavi. L’aggressione è avvenuta sul terrazzino dell’appartamento, dove il 52enne ha colpito Pamela con oltre venti coltellate, la maggior parte delle quali hanno ferito mortalmente la giovane alla gola. La violenza dell’attacco lascia poco spazio a dubbi sulla determinazione omicida dell’aggressore.
Pamela Genini viveva una vita divisa tra diverse città. Nata da madre russa e padre italiano a Strozza, piccolo paesino sul versante orientale della Valle Imagna, aveva costruito la sua esistenza tra Montecarlo, Milano e Dubai, città dove coltivava le sue ambizioni professionali. Quando tornava in provincia di Bergamo, la si vedeva occasionalmente a Sant’Omobono o in una parrucchieria a Ponte Giurino, frazione tra i comuni di Berbenno e Bedulita. A Gorla era ben vista dal vicinato, che la descrive come una persona sorridente e solare e la ricorda sempre accompagnata dalla sua adorata cagnolina: la stessa cagnolina che Soncin aveva minacciato di uccidere quando erano in vacanza insieme l’estate scorsa, spingendo la donna a tornare immediatamente a Milano.

Pamela desiderava una carriera nel mondo dello spettacolo e della moda: “Ho iniziato a farmi fotografare quando avevo 8 anni con i primi book fotografici, mamma mi ha sempre appoggiato in questa mia passione. Così, quando a 16 anni ho deciso di buttarmi per trasformare questa passione in un lavoro, ho avuto massimo sostegno. Per me la fotografia deve essere semplice, naturale, spontanea: deve emergere la mia solarità”, aveva raccontato in un’intervista. A 19 anni aveva partecipato a L’isola di Adamo ed Eva, programma condotto da Vladimir Luxuria su Deejay Tv.
Aveva infatti lavorato come modella per qualche anno, ma sui suoi profili social si definiva anche una giovane imprenditrice: insieme all’amica Elisa Bortolotti aveva dato vita a EP SheLux, un brand Made in Italy di costumi da bagno. “Nasce dall’idea di due amiche molto creative con la passione per la moda e per il mare”, si legge sul sito del marchio. Un progetto imprenditoriale che rappresentava il sogno e l’ambizione di una giovane donna determinata a costruirsi un futuro nel mondo della moda.
Il femminicidio di Pamela Genini si inserisce in una drammatica sequenza di violenze contro le donne che continua a colpire l’Italia. La decisione di lasciare una relazione si è trasformata in una condanna a morte, un copione che si ripete con una frequenza agghiacciante. Gli investigatori dovranno ora ricostruire la storia della coppia, i segnali che potrebbero essere sfuggiti e le dinamiche che hanno portato a questa tragica conclusione.
La comunità di Strozza e quella milanese sono scosse dalla notizia. Pamela era una giovane donna con progetti, sogni e una vita da vivere. Il suo omicidio rappresenta non solo la perdita di una vita, ma anche la distruzione di tutte le possibilità e i progetti che quella vita conteneva. Mentre Gianluca Soncin resta ricoverato sotto sorveglianza, la giustizia dovrà fare il suo corso per garantire che questa ennesima tragedia non resti impunita.