Un’immagine insolita ha accolto i turisti ai Quartieri Spagnoli di Napoli: Largo Maradona, lo spiazzale che ogni giorno attira migliaia di visitatori da tutto il mondo, è stato completamente chiuso al pubblico. Un enorme telo blu copre il perimetro della piazzetta, mentre uno bianco nasconde il volto di Diego Armando Maradona ritratto nel celebre murales sul palazzo antistante. Una scena che ha lasciato sgomenti i numerosi appassionati del Pibe de Oro e che rappresenta la forma di protesta più simbolica e provocatoria messa in atto dai commercianti della zona.
La ragione di questo gesto eclatante risiede negli ultimi eventi, quando la Polizia Municipale di Napoli ha condotto un’operazione di controllo che ha portato a sequestri e sanzioni nei confronti di alcuni esercizi commerciali dell’area. I commercianti di Via Emanuele De Deo hanno deciso di trascorrere l’intera giornata con le braccia conserte, in segno di protesta contro quelli che considerano provvedimenti ingiusti nei confronti di un luogo divenuto patrimonio identitario della città.
Durante l’operazione delle forze dell’ordine sono stati sequestrati cinque carretti adibiti alla vendita di bevande per mancanza delle autorizzazioni necessarie. Ma non è tutto: anche due esercizi commerciali, di cui uno specializzato nella vendita di gadget raffiguranti la città e La mano di Dio, sono stati sequestrati per violazione della Legge Regionale 7/2020 che norma l’attività commerciale sul territorio campano. A ciascuna delle attività commerciali coinvolte sono state comminate sanzioni pari a 5000 euro.
Nel corso dell’operazione è emerso anche un caso di furto di energia elettrica. Un individuo, infatti, è stato denunciato per allaccio abusivo alla rete da parte di un negozio situato proprio di fronte a Largo Maradona. Una situazione che ha aggravato ulteriormente il clima di tensione tra commercianti e autorità locali.
Lo spiazzale di Via Emanuele De Deo, un tempo semplice area adibita a parcheggio, è stato riqualificato negli anni grazie all’impegno degli abitanti della zona e dei fedeli tifosi della squadra partenopea, trasformandosi in un vero e proprio santuario laico dedicato al campione argentino. Il luogo, inoltre, è diventato una meta imprescindibile per i turisti che visitano Napoli, contribuendo significativamente all’economia locale e all’immagine della città nel mondo.
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Angelo Pisani, avvocato di Antonio Esposito, uno dei commercianti della zona e proprietario de “La Bodega de D10s”, ha spiegato le ragioni della protesta:
Il santuario è su suolo privato, non pubblico. Noi abbiamo la licenza di ambulanti rilasciata dal Comune e abbiamo chiesto anche la licenza mercatale. In un paese normale una cosa del genere verrebbe concessa subito.
Le parole dell’avvocato sottolineano quella che i commercianti percepiscono come un’incongruenza: da un lato le istituzioni promuovono il turismo e celebrano l’eredità di Maradona, dall’altro intervengono con sequestri proprio nell’area che è diventata simbolo di questo fenomeno.
I gestori dell’iconica vetta dei Quartieri Spagnoli hanno organizzato la protesta chiudendo l’area all’alba e coprendo le statuette di Maradona con teloni colorati. I negozianti, pur dichiarando alla stampa di voler rispettare le regole, chiedono che venga riconosciuta la specificità di un luogo che ha assunto un valore culturale e turistico straordinario per la città. Anche gli abitanti della zona si stanno organizzando per continuare le manifestazioni nei prossimi giorni, nella speranza di trovare un dialogo costruttivo con l’amministrazione comunale.