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Home » Lifestyle » Cibo » Che senso ha la Giornata Mondiale dell’Alimentazione se un terzo del nostro cibo finisce nella spazzatura?

Che senso ha la Giornata Mondiale dell’Alimentazione se un terzo del nostro cibo finisce nella spazzatura?

Giornata mondiale dell'alimentazione: 1,3 miliardi di tonnellate di cibo sprecato mentre milioni soffrono la fame. Ecco cause, dati e soluzioni concrete.
Gabriella DabbeneDi Gabriella Dabbene16 Ottobre 2025
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Il manifesto di presentazione del World Food Day 2025
Il manifesto di presentazione del World Food Day 2025 (fonte: United Nations)
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Il 16 ottobre di ogni anno il mondo si ferma a riflettere su uno dei paradossi più drammatici della nostra epoca: mentre oltre un terzo del cibo prodotto globalmente finisce nella spazzatura, milioni di persone soffrono ancora la fame. Questa data non è casuale: segna la fondazione della FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Food and Agriculture Organization), istituita a Québec il 16 ottobre 1945 con la missione di combattere la fame e la malnutrizione nel mondo.

La Giornata mondiale dell’alimentazione rappresenta molto più di una semplice commemorazione. È un momento di consapevolezza collettiva sui problemi strutturali che affliggono il nostro sistema alimentare globale: dallo spreco massiccio di risorse alla distribuzione iniqua del cibo, dalle conseguenze del cambiamento climatico sull’agricoltura fino al ruolo cruciale delle donne nello sviluppo rurale.

Le cifre dello spreco alimentare sono impressionanti e inaccettabili: 1,3 miliardi di tonnellate di alimenti commestibili vengono gettati via ogni anno. Questo non rappresenta solo un problema etico in un mondo dove la fame persiste, ma anche un enorme danno ambientale ed economico. Ogni tonnellata di cibo sprecato significa acqua, energia, lavoro e risorse naturali utilizzate invano, oltre alle emissioni di gas serra prodotte durante la produzione e lo smaltimento.

Ogni edizione della giornata mondiale dell’alimentazione rilancia una tematica specifica per focalizzare l’attenzione su aspetti critici. Nel 2016, il messaggio “Il clima sta cambiando. Il cibo e l’agricoltura anche” ha sottolineato il legame indissolubile tra sicurezza alimentare e sfide ambientali. Le aree più povere del pianeta, dove la maggioranza della popolazione dipende dall’agricoltura, dalla pesca o dalla pastorizia per la propria sopravvivenza, sono paradossalmente le più duramente colpite dai disastri climatici e dall’aumento delle temperature.

Un aspetto spesso sottovalutato nella lotta alla fame riguarda il ruolo centrale delle donne nei Paesi in via di sviluppo. Le donne rappresentano la spina dorsale dell’agricoltura di sussistenza in molte regioni povere del mondo, eppure continuano ad avere accesso limitato alle risorse, alla formazione e al potere decisionale. Garantire maggiore inclusione e autonomia alla figura femminile non è solo una questione di giustizia sociale, ma una strategia concreta per migliorare le condizioni di vita e di sostentamento di intere comunità.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante il suo discorso alla FAO di Roma
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante il suo discorso alla FAO di Roma (fonte: Repubblica)

Per il 2025, il tema della Giornata è “Mano nella mano per un cibo migliore e un futuro migliore“, che si concentra sulla responsabilità che l’umanità ha di prendersi cura non solo del pianeta – un pianeta stravolto da conflitti e crisi climatiche – ma anche dei sistemi di produzione che fanno arrivare il cibo alla nostra tavola, e delle persone che per quei sistemi lavorano. Alle celebrazioni presso la FAO a Roma hanno partecipato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Papa Leone XIV (nella sua prima visita a un’organizzazione internazionale) e la Premier Giorgia Meloni, sottolineando l’importanza di affrontare con urgenza i problemi legati alla fame nel mondo.

“È un triste paradosso che proprio mentre crescono le conoscenze, le risorse e le potenzialità tecnologiche, anche con applicazioni rilevanti al settore agricolo, assistiamo a nuovi scenari di carestia, a inaccettabili sperequazioni e a un regresso di quel sistema multilaterale, unico paradigma in grado di dare vere risposte a questi bisogni. Si tratta di una inversione di rotta incomprensibile e inaccettabile. Le istituzioni multilaterali più direttamente impegnate nella lotta all’insicurezza alimentare sono strumenti preziosi ed esprimono consapevolezza della indivisibilità dei destini umani”, ha dichiarato il Capo dello Stato.

La Giornata mondiale dell’alimentazione ci ricorda che la fame non è un problema inevitabile o irrisolvibile. È il risultato di scelte politiche, economiche e sociali che possono essere modificate. Investire nello sviluppo rurale, promuovere pratiche agricole sostenibili, ridurre lo spreco alimentare, garantire pari opportunità alle donne e affrontare seriamente il cambiamento climatico sono azioni concrete che ogni Paese può e deve intraprendere.

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