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Home » Cultura » Misteri » Catacombe dei Cappuccini, recensione: Rosalia Lombardo e gli altri spettri di Palermo

Catacombe dei Cappuccini, recensione: Rosalia Lombardo e gli altri spettri di Palermo

La recensione delle Catacombe dei Cappuccini a Palermo: orari e prezzo biglietti di uno dei luoghi più sinistri e affascinanti. Da Rosalia Lombardo alle altre mummie, i dettagli sulla visita.
Fabio FuscoDi Fabio Fusco21 Giugno 2023
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In questa recensione delle Catacombe dei Cappuccini parleremo di uno dei luoghi più suggestivi e macabri di Palermo, che si trovano nei sotterranei del Convento dei Cappuccini, annesso alla chiesa di Santa Maria della Pace, in Piazza dei Cappuccini, nel quartiere Cuba. Le catacombe, nelle quali sono esposti decine di cadaveri mummificati, sono visitabili tutti i giorni dalle ore 9.00 alle 12:30 e dalle 15.00 alle 17:30. Il prezzo del biglietto è di 5 euro, la visita dura circa 30 minuti o poco più e ai visitatori è vietato fare foto e video. Se vi state chiedendo se all’interno delle Catacombe c’è cattivo odore, la risposta è no. Ma questa non è l’unica cosa che vi sorprenderà durante la visita

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Le Catacombe dei Cappuccini si diramano in diversi settori, nei quali i visitatori sono accolti da cadaveri mummificati di persone vissute negli anni del 1800. Uomini, donne, bambini – tra cui quello della piccola Rosalia Lombardo – con i volti collassati o pietrificati, le bocche spalancate o serrate, le orbite vuote, gli abiti ricoperti da polvere stratificata negli anni. Con il capo chino, e le mani legate da fil di ferro o corde, sembrano osservare chi arriva in visita, in silenzio. E mentre il visitatore prova a capire quali vite e quali destini ci fossero dietro ogni volto straziato dalla morte, loro, i morti, sembrano scrutare i pensieri dei vivi. Alcuni sembrano rompere la fila, chinandosi o guardando in direzioni diverse.

 

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Già all’ingresso, a causa di un bizzarro gioco di luci, si ha l’impressione di essere seguiti dalle proprie ombre. All’interno ci si incammina su su lapidi che segnalano le sepolture di diverse persone, ma inevitabilmente lo sguardo va ai morti esposti lungo i lati dei corridoi, per i quali i cartelli all’ingresso chiedono rispetto. Inizialmente le catacombe erano un luogo di sepoltura riservato esclusivamente ai frati, poi successivamente fu deciso di ospitare anche le spoglie di chi poteva permettersi la mummificazione e una sepoltura così esclusiva, che ai tempi divenne uno status. Chi seppelliva i propri cari nelle catacombe poteva andare a fargli visita, parlarci, dedicare tempo alle sue spoglie.

Non a caso, molte mummie sono ben vestite, con abiti di pizzo per le donne, cappelli e palandrane di velluto nero per gli uomini. Altri cadaveri invece sono avvolti in sudari di tela ben stretti e sono inchiodati alle pareti con un palo di ferro. Molte salme sono ben conservate (considerando che hanno più di due secoli) e alcune hanno mantenuto una parvenza delle fattezze che dovevano avere da vivi, con residui di capelli, ciglia, peluria. Altri invece sono teschi o volti mummificati, spesso in smorfie tirate e oscene. Ai visitatori verrà facile associare le salme delle Catacombe dei Cappuccini agli zombie della serie The Walking Dead, tanto che a tratti si ha l’impressione di essere su un set cinematografico. Le loro espressioni, le loro urla silenziose però, ricordano quelle delle anime dei quadri di Profondo Rosso.

Rosalia Lombardo
Rosalia Lombardo, la bambina sepolta alle Catacombe dei Cappuccini e morta nel 1920 durante l’epidemia di Spagnola.

Come dicevamo, i settori ospitano le mummie di uomini, donne, bambini, professionisti – quindi supponiamo non solo persone di rango – e vergini. A proposito di bambini, la “star” delle Catacombe è la piccola Rosalia Lombardo, nata il 13 dicembre 1918 e morta il 6 dicembre 2020 a Palermo a causa di una polmonite dovuta all’influenza spagnola. Avrebbe compiuto due anni entro qualche giorno. Il padre della piccola, Mario Lombardo, chiese all’imbalsamatore Mario Salafia di occuparsi della salma della bambina, che fu trattata con una miscela di formalina, alcol e glicerina. Il corpo di Rosalia è molto ben conservato e mantiene i suoi lineamenti originari (leggenda vuole che la bambina sia anche in grado di aprire gli occhi…) ma vederla da vicino non è facile. La mummia infatti è custodita in una teca di vetro curvo, e i riflessi rendono difficile un’osservazione accurata. Per di più, i cordoni collocati attorno alla teca tengono i visitatori a distanza.

Sulle altre mummie le informazioni non sono altrettanto dettagliate. Alcune hanno dei piccoli cartelli che riportano il loro nome, ma sono poche. A conclusione di questa recensione delle Catacombe dei Cappuccini di Palermo, possiamo dire che si tratta di un giro da inserire assolutamente nel contesto di un percorso turistico, ma non è per tutti. Di sicuro non ci sentiamo di consigliarne l’ingresso ai bambini o ai soggetti più impressionabili.

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