Carlo Verdone ci ha regalato tante perle coi suoi film. Una battuta, però, In che senso?, pronunciata da Leo, tra i protagonisti di Un sacco bello e dal Mimmo di Bianco, rosso e Verdone è diventata nel tempo un meme virale. Merito del volto stralunato di questo eroe candido. E della sua incapacità a comprendere la vita. La prima volta che lo vediamo è nel cult del 1980 Un sacco bello, esordio registico di Verdone. Un film a episodi, ambientato in un’assolata Roma ferragostana, in cui tra le stradine di Trastevere si celebra l’incontro tra Mimmo, giovane elettricista mammone e Marisol (Veronica Miriel), una turista spagnola che chiede indicazioni al ragazzo per raggiungere l’ostello della gioventù.
Fa caldo e Mimmo viene quasi investito dalla macchina guidata da un altro eroe del film, Mario Brega, padre di Ruggero (sempre Carlo Verdone), il figlio dei fiori tornato, controvoglia, a casa del papà. Nel trambusto, Mimmo fa cadere la bottiglia con l’olio che si infrange rovinosamente per terra. Tra le rimostranze di una passante e gli acidi commenti dell’uomo alla finestra (Filippo Trincia). Così, mentre il titolare di un negozio getta acqua e sapone sui cocci, Marisol si avvicina a Mimmo e chiede timidamente dove sia «l’otello de la juventus». Mimmo la guarda con occhi stralunati, rivolti verso al cielo. E pronuncia la leggendaria battuta: «In che senso?».
Quello che non capisce, infatti, è che juventud, storpiato in juventus, in spagnolo è gioventù e non certo riferimento alla Vecchia Signora del calcio. Svelato l’arcano, Mimmo spiega brevemente come arrivare sul posto. Fino a quando non porta la ragazza direttamente lì. Sfidando la sua timidezza e il famigerato pullman per Ladispoli che dovrebbe prendere per andare dalla madre. Da lì in avanti, sono solo dolori per il dolce Mimmo. Che prima porta Marisol a casa sua. Poi, dopo aver preso una cotta fulminante per la bella spagnola, deve lasciarla tornare tra le braccia del manesco Antioco.
«In che senso» torna anche in Bianco, Rosso e Verdone, dove la battuta viene ripetuta da Mimmo alla nonna interpretata dalla strepitosa Elena Fabrizi.