Allarme rosso finisce con Hunter che incontra Ramsey per esprimergli la sua gratitudine, mentre Ramsey ammette a questi che aveva ragione sul fatto che gli stalloni lipizzani provenissero dalla Spagna, mentre i due uomini si separano amichevolmente. Una didascalia finale afferma che dal gennaio 1996 l’autorità di lanciare missili nucleari non è più in mano al capitano di un sottomarino nucleare statunitense, ma al Presidente degli Stati Uniti.
Precedentemente, i due uomini vengono sottoposti a un tribunale presso la Stazione Navale di Pearl Harbor per rispondere delle loro azioni. Il tribunale conclude che entrambi avevano ragione ed entrambi avevano torto, e che le azioni di Hunter sono state ritenute legittimamente giustificate e nell’interesse degli Stati Uniti. Ufficiosamente, il tribunale rimprovera entrambi gli uomini per non aver risolto le loro divergenze. Grazie alla raccomandazione personale di Ramsey, il tribunale accetta di concedere a Hunter il comando del suo sottomarino e permette a Ramsey di salvare la faccia con un pensionamento anticipato con tutti gli onori.
Allarme rosso è un thriller d’azione americano del 1995 diretto da Tony Scott e prodotto da Don Simpson e Jerry Bruckheimer. Si svolge durante un periodo di turbolenze politiche in Russia, in cui gli ultranazionalisti minacciano di lanciare missili nucleari contro gli Stati Uniti e il Giappone. Il film è incentrato sullo scontro di volontà tra l’esperto comandante di un sottomarino nucleare americano (Gene Hackman) e il suo nuovo ufficiale esecutivo (Denzel Washington), a causa di interpretazioni contrastanti dell’ordine di lanciare i missili. La storia è parallela a un incidente reale avvenuto durante la crisi dei missili di Cuba.