Arrivano i prof, film commedia del 2018 finisce con il salvataggio del liceo Manzoni, che sfugge alla chiusura; infatti, l’espulsione di Luca lo esclude automaticamente dal conteggio dei maturandi, e così stando le cose, la percentuale dei promossi arriva ad essere esattamente il 50%, ovvero quanto richiesto dal Ministero per scongiurare la chiusura dell’istituto. Tra baci, abbracci e pistole ad acqua, i nostri protagonisti festeggiano l’insperato traguardo. Nell’ultima scena del film, ambientata l’anno successivo, un gruppo di giovani in passamontagna si presenta nello scantinato del MIUR per rubare le prove d’esame; ad accoglierli, il custode, ormai abituato a queste incursioni. Al suo fianco, però troviamo Montini che, dopo il fallimento del suo progetto didattico, lavora lì come inserviente.
Il liceo Manzoni ha un poco invidiabile primato; è l’istituto superiore con la più alta percentuale di bocciati all’esame di maturità. Per invertire la tendenza, il provveditore Montini propone al preside del liceo, il suo vecchio amico d’infanzia Carlo De Sanctis, un approccio rivoluzionario; utilizzando il sofisticato algoritmo ministeriale, sono stati infatti selezionati i sette peggiori docenti d’Italia, in termini di titoli e competenze; Locuratolo, scapestrato docente di matematica, appassionato di videogame, refrattario al conformismo nel vestire, e non solo; Melis, che insegna l’inglese con metodi militari; Fanfulla, taciturno genio della chimica, in grado di mettere a rischio l’incolumità dell’edificio scolastico con i suoi esperimenti; Venturi, sensuale professoressa d’italiano; Golia, per cui l’educazione fisica è una vera e propria missione; Maurizi, ermetico comunicatore di filosofia, e ultimo tra gli ultimi, Cioncoloni, docente di storia e fanatico di Giulio Cesare, ma privo dell’abilitazione all’insegnamento.
L’approccio educativo fuori dal comune de “i sette samurai”, così noti nell’ambiente scolastico per la loro spericolatezza, non sembrano portare immediati frutti e anzi creano più di una perplessità nel resto del corpo docente, tra cui spiccano Fabbri, il vicepreside, e De Maria, docente di latino, fra i genitori, nonché fra gli stessi alunni; in particolare Camilla Brandolini, studentessa ligia e indefessa, mal sopporta i metodi creativi dei nuovi insegnanti; si pone in maniera più possibilista invece Luca Pagliarulo, allievo brillante ma poco incline allo studio e all’applicazione. Nonostante i tentativi di De Sanctis di mettere i bastoni tra le ruote ai docenti, per farli tornare su binari didattici più consoni, Montini, sicuro della propria idea, esautora politicamente l’amico e fornisce carta bianca ai docenti per proseguire con il loro originale metodo didattico; tuttavia, gli scrutini successivi alla prima simulazione d’esame consegnano una tendenza molto negativa, con una percentuale di promossi pari al 4,7.
A quel punto, Montini svela all’amico la verità; vuole che il Manzoni chiuda, per far aumentare le iscrizioni a un istituto privato, molto costoso, di sua concezione, dove le lezioni sono scritte da storyteller e recitate da attori; questa nuova prospettiva didattica gli frutterà molti soldi. De Sanctis, scoraggiato, tenta il suicidio davanti all’ingresso del Manzoni, ma viene salvato da Locuratolo e Cioncoloni, ai quali racconta tutto. Chiamati a raccolta gli altri “samurai”, si decide per un piano ambizioso; rubare le tracce della Maturità direttamente dal Ministero. Con la complicità di Luca, che ha stretto un rapporto di fiducia con Locuratolo, i docenti mettono fuori causa l’inflessibile Fabbri e partono alla volta del MIUR. Il piano riesce, ma il giorno della seconda simulazione, gli alunni, all’oscuro del piano, scoprono che le tracce di “simulazione” sono simili a dei quesiti da scuola media. Curiosando nel telefono di Cioncoloni, Luca e Camilla vi trovano le prove del furto; i docenti, però, hanno trafugato le prove dell’esame di terza media. Tutto da rifare.
Nel frattempo, Fabbri, rimasto chiuso per un weekend nello scantinato, medita vendetta contro Luca, che ritiene unico responsabile della sua disavventura, e inoltra formale richiesta al Provveditorato per l’immediata espulsione di Pagliarulo. La settimana degli esami si avvicina, e dopo aver convinto gli studenti della loro buonafede, i samurai approntano una full immersion didattica, all’interno della palestra della scuola, motivando i ragazzi all’apprendimento con tecniche ludiche e un po’ di team building. Il giorno della prima prova, però, una brutta sorpresa attende tutti; Montini sarà commissario esterno e farà di tutto per mettere i bastoni tra le ruote agli studenti e ostacolare il regolare svolgimento delle prove; oltre a disinnescare qualsivoglia stratagemma di copiatura, toglie la concentrazione agli studenti in tutti i modi possibili, persino mettendo a rischio la propria incolumità. Ha una piccola vittoria allorché vede Luca copiare e straccia il suo compito, escludendo il ragazzo dall’esame. In realtà Pagliarulo voleva aiutare Camilla, in difficoltà per le tattiche distraenti di Montini; la ragazza vorrebbe dire la verità, ma Luca la ferma.
Arriva il giorno in cui vengono pubblicati gli esiti degli esami, e il risultato è impietoso. Solo 10 dei 21 alunni della classe si sono diplomati. Il Manzoni deve chiudere. Nell’aria aleggiano scoramento e tristezza, ma la bidella consegna in tutta fretta a De Sanctis un fax urgente del Ministero, in cui si comunica l’espulsione di Pagliarulo dall’istituto Manzoni; il provvedimento ha valore retroattivo. Leggendo la circolare, De Sanctis sorride; stando così le cose, Luca non avrebbe mai potuto essere ammesso agli esami, e quindi il suo nome va eliminato dal conteggio totale dei maturandi, che da 21 scendono a 20. La quota richiesta dal Ministero per la prosecuzione delle attività didattiche è assicurata; il Manzoni è salvo. Tutti si danno alla pazza gioia, e lasciano andare i loro sentimenti fino ad allora sopiti; Luca e Camilla si baciano, e De Maria accetta finalmente la corte di Cioncoloni; Locuratolo e una collega si scambiano effusioni; per non sentirsi da meno, fanno lo stesso Maurizi e la professoressa Melis. Chi resta da solo è lo strambo Fanfulla che, allargando le braccia e guardando in camera, sembra dire: “Che ci volete fare?”;
Arrivano i prof è un film del 2018 diretto da Ivan Salvemini con Claudio Bisio (Locuratolo), Lino Guanciale (Cioncolini), Maria De Biase (Melis), Pietro Ragusa (Maurizi), Shalana Santana (Venturi), Alessio Sakara (Golia), Maurizio Nichetti (Fanfulla) e con Andrea Pennacchi (Carlo), Francesco Procopio (Montini), Rocco Hunt (Luca), Irene Vetere (Camilla), Christian Ginepro (Fabbri).