La ragazza di Trieste, il dramma di Pasquale Festa Campanile, finisce con Nicole che entra in acqua lasciandosi annegare, mentre l’ignaro compagno Dino disegna. La storia, tratta dall’omonimo romanzo di Campanile del 1982, si svolge nella città giuliana. Qui vive e lavora Dino Romani (Ben Gazzara), un disegnatore di fumetti che è solito lavorare sulla spiaggia. Durante una delle sue giornate in riva al mare, l’uomo è attratto da una ragazza, Nicole (Ornella Muti) che in quel momento viene tratta in salvo da annegamento. I due iniziano una relazione passionale ma non stabile.
La giovane donna, infatti, sparisce spesso per lunghi periodi di tempo. Salvo poi farsi viva come se nulla fosse successo. Il comportamento strano insospettisce Dino che tuttavia non sa come interpretarlo. La verità è presto spiegata. Nicole è affetta da nevrosi e schizofrenia e per questo è ricoverata in un ospedale psichiatrico, da cui però può uscire con relativa tranquillità.
Nicole, quindi, è solita cambiare umore senza motivo. E nel tentativo di conquistare l’affetto degli uomini, si lascia andare a pratiche esibizionistiche, abbordando sconosciuti. La ragazza, molto innamorata di Dino, si rende conto che questa sua condizione mette a rischio la relazione e quindi si allontana regolarmente dall’uomo per non farlo soffrire.
Quando Dino scopre tutta la verità, decide di rimanere al fianco di Nicole e di iniziare con lei un rapporto stabile ed esclusivo. Il patto è suggellato da un romantico viaggio a Parigi che, però, non impedisce a Nicole di ricominciare coi suoi atteggiamenti autodistruttivi. Tornata in Italia, la coppia deve cominciare una nuova routine. Nicole continua ad avere crisi psicotiche più o meno gravi. Si rade addirittura a zero. E torna a essere seduttiva verso altri uomini. Un giorno, durante una tranquilla mattinata in spiaggia, Dino disegna seduto al solito tavolo del bar. Mentre Nicole entra in mare per poi non uscirne più.