Sapete che ancora oggi Gino Paoli ha una pallottola nel cuore? Questo particolare è una conseguenza di un drammatico episodio, quando l’artista, in un tentativo di suicidio, si sparò un colpo di pistola al cuore. I medici che operarono il cantautore decisero di non estrarre la pallottola e di lasciarla in sede, perché l’estrazione avrebbe potuto complicare ulteriormente la sua situazione.
Era l’11 luglio del 1963 e Gino decise di farla finita in seguito a una serie di difficoltà personali legate anche e soprattutto alla sfera sentimentale. Fu proprio lui, in quel caso, a rivelare: “Ogni suicidio è diverso e privato. È l’unico modo per scegliere: perché le cose cruciali della vita, l’amore e la morte, non si scelgono; tu non scegli di nascere, né di amare, né di morire. Il suicidio è l’unico, arrogante modo dato all’uomo per decidere di sé. Ma io sono la dimostrazione che neppure così si riesce a decidere davvero. Il proiettile bucò il cuore e si conficcò nel pericardio, dov’è tuttora incapsulato. Ero a casa da solo. Anna, che allora era mia moglie, era partita; ma aveva lasciato le chiavi a un amico, che poco dopo entrò a vedere come stavo“.
Nonostante le parole di Gino Paoli la pallottola in realtà non riuscì a perforare il miocardio, ma si fermò all’interno del suo torace senza toccare l’organo vitale. La vicinanza al cuore però ne rese troppo rischiosa l’estrazione e per quel motivo si decise di lasciare l’ogiva nel pericardio dove è ancora oggi sessant’anni dopo.