Per diritto all’oblio oncologico si intende il diritto delle persone guarite da un tumore di «non fornire informazioni né subire indagini in merito alla propria pregressa condizione patologica». Quello citato tra virgolette è un passaggio della proposta di legge che ieri è stata approvata alla Camera all’unanimità. La legge, che deve passare l’approvazione del Senato, restituirà dignità a tutte e tutti coloro che hanno superato una malattia oncologica. Affinché non siano più discriminate o discriminati. In altri paesi europei le norme che regolano questo tema sono già attive da tempo, in Italia invece il ritardo è sensibile. La nuova proposta di legge, dunque, mira a «escludere qualsiasi forma di pregiudizio o disparità di trattamento» per le persone guarite da patologie oncologiche.
Quali sono le discriminazioni che possono subire le persone che si sono lasciate alle spalle il cancro? Sono molte di più di quanto si possa pensare. Ad esempio, l’impossibilità di accedere a un mutuo senza sottoscrizione di un’apposita polizza assicurativa, che preveda l’autodichiarazione del proprio stato di salute. Il pensiero, insomma, è che una persona che abbia avuto una grave malattia nel passato possa soffrirne di nuovo, diventando quindi potenzialmente inadempiente, in caso di ricaduta.
Nel testo di legge unificato, che racchiude nove proposte di legge presentate nel tempi da vari partiti e dal Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, si stabilisce che le cittadine e i cittadini avranno diritto di non parlare della passata malattia, al termine di un periodo di dieci anni dalla fine delle terapie, perché non rilevante ai fini di un’assunzione lavorativa, della partecipazione a un concorso, dell’adozione o dell’affidamento dei minori e, come detto, dell’accesso a un mutuo. In questi dieci anni, lasso di tempo stabilito per gli adulti, non dovranno esserci stati episodi di recidiva. Il tempo scende a cinque anni per i tumori insorti prima dei 21 anni.
A usufruire di questa nuova norma saranno circa un milione di connazionali che a tutti gli effetti hanno superato il tumore. A loro, e a tutte e tutti coloro che stanno affrontando un percorso terapeutico difficile, è dunque dedicata una legge che mira a rendere migliore la qualità di vita di una o un paziente oncologico. Affinché possa guarire e vivere poi una vita soddisfacente e senza ostacoli.