Omer Cim, nato nel 1995, di origini turche, è l’uomo che il 12 agosto 2023 ha ucciso la sua ex fidanzata, Celine Frei Matzohl, a Silando (Bolzano). L’autore del femminicidio che ha sconvolto la comunità altoatesina, lavorava come tuttofare presso un hotel di Laces, ma alla fine di luglio 2023 si era licenziato per poter pedinare la sua ex. Cim aveva più di un profilo su Facebook, e in uno di questi, proprio alla fine di luglio, aveva postato una foto notturna di alcune auto, e una scritta in tedesco che significa: “Non avrei mai pensato che un solo errore sarebbe costato tutto, anche se ho rischiato troppe notti, per una notte speciale di agosto”. Cim viveva al secondo piano di una palazzina in Via Mulini con suo fratello.
Sembra che Omer Cim e Celine Frei Matzohl si fossero frequentati per quattro mesi. Lui in precedenza ha lavorato come macellaio in una ditta che produce speck, e poi ha lavorato come tuttofare in un hotel di Laces. Celine, che aveva 21 anni, lavorava come impiegata per il Südtiroler Bauernbund, l’associazione degli agricoltori. Dunija Tassiello, assessora comunale all’integrazione, ha spiegato a Repubblica che molti erano a conoscenza che l’uomo fosse violento con l’ex compagna, ma nonostante lei lo avesse denunciato per stalking, secondo la Procura di Bolzano non c’erano ancora i presupposti per attivare un codice rosso.
Dopo aver insistito con Celine per un appuntamento, era riuscito ad ottenerlo sabato 12 agosto. Lei, che lo aveva lasciato e si preparava a festeggiare la fine di questa relazione con una colazione tra amici, si è recata a casa sua, dove è stata accoltellata più volte e lasciata a terra. A dare l’allarme, la mattina seguente, è stato il padre della ragazza, il quale si è accorto che Celine non era tornata a casa e non rispondeva al telefono. Nel frattempo Cim si era messo alla guida della sua auto, una Ford Fiesta, con l’intenzione di raggiungere l’Austria. I carabinieri nel frattempo erano riusciti a localizzare il telefono di Celine a Via Mulini e dopo essere giunti sul posto e aver trovato il cadavere della ragazza, si sono messi sulle tracce del suo assassino. Omer Cim è stato rintracciato, grazie all’ausilio dell’elicottero, nei pressi di Passo Resia. Le forze dell’ordine hanno sparato alle gomme della sua auto per fermarlo e arrestarlo. Non si conoscono ancora i motivi che hanno spinto il giovane all’omicidio e al momento lui non ha rilasciato dichiarazioni, ma verrà interrogato il 16 agosto, lo stesso giorno in cui il corpo di Celine sarà sottoposto ad autopsia.
I vicini di casa di Omer Ci, neanche a dirlo, dicono che “salutava sempre” – sui social questa caratteristica viene scherzosamente attribuita ai peggiori assassini, ma il ragazzo turco, spiega l’assessora Tassiello a Il Dolomiti “Era molto gentile con tutti. Aveva due lavori e viene descritto come puntuale e responsabile. Un’apparenza ingannevole. Ma negli ultimi giorni si era licenziato per poter pedinare la ragazza”,
“Noi abbiamo avuto esperienze estremamente positive sul fronte dell’integrazione, ora si rischia di rovinare tutto per questo gravissimo episodio. Ovviamente non si deve generalizzare, ma quando le persone straniere entrano nel nostro Paese bisognerebbe chiarire che le donne devono essere rispettate, devono capire la nostra cultura”.
“C’è un po’ di ansia per quello che può accadere in futuro, ci sono incertezze perché magari può subentrare la seminfermità mentale e dopo pochi anni la persona viene messa in libertà. Questo è un problema: serve la certezza della pena. E se c’è il problema delle carceri piene, allora la politica deve prevedere la costruzione di nuove strutture. Si deve fare tutto il possibile per avere chiarezza nelle sentenze e nelle procedure, anche come deterrente”