Sister Act 2 – Più svitata che mai, finisce con la St. Francis che riesce ad evitare la chiusura, grazie al successo ottenuto dal coro di Suor Maria Claretta nel concorso statale di musica; la diocesi, visto l’enorme risonanza ottenuta dall’istituto dopo il trionfo, decide di concedere alla St. Francis i fondi per proseguire l’attività; il preside Crisp viene sollevato dal suo incarico, mentre i ragazzi scoprono per caso che Suor Claretta non è una vera suora, ma una showgirl che si esibisce a Las Vegas.
Delores Von Cartier, dopo gli eventi del primo film, ha avviato una brillante carriera di cantante nei locali notturni di Las Vegas. Una sera, alla fine di un’esibizione, in camerino si presentano Suor Roberta, Suor Lazzara e Suor Patrizia, per chiederle di rindossare gli abiti da suora e dar loro una mano a rimettere in riga gli studenti della St. Frances Academy, svogliati e indisciplinati; Delores accetta e si trova davanti una classe di ragazzi annoiati e demotivati. Dopo alcune lezioni di ambientamento, Suor Claretta prova un approccio diverso, stimolando la creatività dei ragazzi; tutto però, sembra vano; la scuola, ormai, non genera profitti da tempo, e la diocesi ha deciso di chiuderla, ancora prima della fine dell’anno scolastico.
Suor Claretta, allora, non avendo più nulla da perdere, decide di formare un coro; Rita Watson, l’alunna più dotata della classe, è però insofferente alle regole imposte dalla nuova insegnante e decide di abbandonare le lezioni. Intanto, dopo le prime stentate prove, il coro assume finalmente una vera fisionomia, e dà il meglio di sé, al cospetto di tutti i maggiorenti della scuola, in un’accorata esibizione di Oh Happy Day. A quel punto, Suor Claretta e le altre hanno un’idea; per chiudere col botto l’esistenza della St. Francis, si potrebbe iscrivere il coro della scuola al prestigioso concorso musicale dello stato. Sarà necessario raccogliere i fondi necessari e, soprattutto, convincere Rita a tornare.
Per un attimo, Suor Claretta riesce a far breccia nell’animo della ragazza, per cui il canto è una vera passione, ma a pochi giorni dalla partenza per il concorso, la ragazza abbandona tutti una seconda volta; la madre, memore delle sfortunate esperienze del marito, aspirante musicista morto senza un soldo, le ha proibito di far parte del coro. A quel punto, spetta ai compagni di classe e membri del coro spingere Rita; per tutti loro, quella è la prima e forse unica occasione di dimostrare il proprio valore, e per farlo, dovranno essere tutti uniti. Rita, ispirata anche dalle precedenti parole di Suor Claretta, decide di riunirsi al coro concorso, lasciando alla madre un biglietto di scuse. La comitiva parte dunque in vista del concorso, con alle calcagna Crisp, accompagnato dai frati docenti della scuola; il preside, infatti, ha scoperto che Suor Claretta in realtà è una showgirl, e vuole denunciare l’accaduto alle autorità della diocesi. Fra mille peripezie, lo scalcagnato gruppo arriva alla sede del concerto, dove Suor Claretta e gli alunni sono quasi pronti per esibirsi.
Tuttavia, la professionalità degli altri concorrenti spaventa i giovani che tremano davanti alla prospettiva di dover ri-cantare un brano già cantato meglio da altri prima di loro. In un ultimo discorso motivazionale, Suor Claretta incita i suoi a non darsi per vinti di fronte alle avversità; la vita ne è piena e loro non possono sempre scappare. Nel frattempo, padre Maurice, dopo aver notato l’entusiasmo e l’eccitazione dei ragazzi, d’accordo con i suoi colleghi frati, decide di ingannare Crisp per impedirgli di affrontare Suor Claretta. L’uomo, con uno stratagemma, viene rinchiuso in un ripostiglio, mentre il concorso procede, e arriva finalmente il turno della St. Francis. La prima a presentarsi sul palco, per l’assolo iniziale, è Rita.
La ragazza afferra il microfono, ma all’improvviso si blocca e sembra non essere in grado di proseguire; dopo qualche attimo di esitazione, però, l’esibizione inizia, e gli altri membri del coro si riversano in palcoscenico, privi di uniformi, per una versione in freestyle, colorata e senza freni, di “Joyful, Joyful”, un famoso inno religioso. L’interpretazione dei ragazzi colpisce la giuria, che assegna loro il primo premio. I rappresentanti della diocesi si stanno congratulando con la Madre Superiora e le consorelle quando, liberatosi, arriva Crisp; prima che possa dire una parola su Suor Claretta, però, l’uomo riceve la notizia che la St. Francis non chiuderà più, e che per lui è pronto un comodo posto di lavoro proprio in diocesi.
Mentre Rita e la madre fanno finalmente pace, al cospetto di Suor Roberta, Suor Lazzara e Suor Patrizia in lacrime, I ragazzi, origliando la conversazione, vengono a sapere che Suor Claretta non è una vera suora, e le chiedono se sia effettivamente una showgirl. Lei risponde loro che no, non lo è; è la “stella” di Las Vegas.