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Home » Ambiente » Animali » Creatura con tre occhi di milioni di anni fa scoperta dai paleontologi: il suo nome è un omaggio ai kaiju

Creatura con tre occhi di milioni di anni fa scoperta dai paleontologi: il suo nome è un omaggio ai kaiju

Mosura fentoni è un predatore di 506 milioni di anni fa: aveva tre occhi, artigli, una bocca circolare con denti e un addome con branchie.
Francesca FiorentinoDi Francesca Fiorentino14 Maggio 2025
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Mosura fentoni
Mosura fentoni (fonte: ScitechDaily/Credit: Danielle Dufault, © ROM, edited)
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Un antico predatore marino con tre occhi, simile a una creatura di fantascienza, ha lasciato senza parole i paleontologi. Si chiama Mosura fentoni ed è vissuto ben 506 milioni di anni fa nei fondali dell’antico oceano che oggi è il Canada. Di dimensioni ridotte ma pieno di sorprese, questo mostriciattolo marino è stato scoperto nei depositi fossiliferi del Burgess Shale, famosi per conservare anche i tessuti molli degli animali preistorici.

Mosura fentoni appartiene a un gruppo estinto di animali chiamato radiodonti, antenati lontani di insetti, granchi, ragni e millepiedi. Sebbene avesse un corpo lungo quanto un dito, questo animale era un vero predatore: possedeva tre occhi per vedere meglio, due chele spinose per afferrare le prede e una bocca rotonda piena di denti per masticarle. Ai lati del corpo aveva lamelle natatorie, come delle “pale”, che lo aiutavano a nuotare agilmente nelle acque Cambriane.

Quello che lo rende davvero unico, però, è la parte posteriore del corpo: 16 segmenti stretti e vicini tra loro, ognuno con delle branchie, che servivano a respirare. È la prima volta che una struttura simile viene trovata in un radiodonte. E la somiglianza con animali moderni come cimici, granchi o limuli è sorprendente. Anche loro hanno segmenti respiratori concentrati nella parte finale del corpo. Questo fenomeno è chiamato “convergenza evolutiva”, cioè quando specie molto lontane sviluppano soluzioni simili per adattarsi a un ambiente o a uno stile di vita simile.

Il nome Mosura fentoni è un omaggio al kaiju giapponese Mothra (in giapponese “Mosura”), perché la sua forma ricorda vagamente quella di una falena marina. Ma non ha nulla a che fare con le vere falene. È invece un parente lontanissimo degli artropodi moderni. Gli scienziati hanno scelto questo nome anche per rendere omaggio alla passione per la fantascienza, che spesso si ispira alla natura, ma che questa volta è stata fonte di ispirazione per la scienza stessa.

Uno degli aspetti più affascinanti della scoperta è la straordinaria conservazione dell’anatomia interna. In diversi esemplari si possono vedere chiaramente i nervi che collegano gli occhi, parte del tubo digerente, e perfino il sistema circolatorio. Mosura aveva un sistema circolatorio aperto, dove il “cuore” pompava il sangue in grandi cavità interne chiamate lacune. Queste lacune sono visibili nei fossili come zone brillanti, e aiutano i ricercatori a riconoscere strutture simili in altri animali fossili.

I fossili di Mosura sono stati trovati tra il 1975 e il 2022 nei parchi nazionali di Yoho e Kootenay, nelle Montagne Rocciose canadesi. Queste zone fanno parte del famoso sito del Burgess Shale, uno dei più importanti al mondo per la paleontologia. Qui si conservano in modo eccezionale non solo le parti dure degli organismi (come conchiglie o ossa), ma anche i tessuti molli, cosa molto rara nei fossili. È grazie a queste condizioni uniche che oggi possiamo conoscere Mosura in modo così dettagliato, nonostante la sua età di oltre mezzo miliardo di anni.

Uno degli esemplari era stato addirittura raccolto oltre 100 anni fa dal geologo Charles Walcott, scopritore del Burgess Shale. Ma è stato solo con le tecnologie moderne che i ricercatori, come il paleontologo Joe Moysiuk e il curatore Jean-Bernard Caron, hanno potuto osservare e analizzare nel dettaglio queste straordinarie creature.

Attualmente, i fossili di Mosura sono esposti nella galleria “Dawn of Life” del Royal Ontario Museum di Toronto, mentre un esemplare sarà presto visibile al Manitoba Museum.

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