Pulirsi il sedere dopo essere andati in bagno o usare rimedi naturali per guarire una ferita non sono pratiche esclusivamente umane. Un recente studio condotto nel cuore della foresta di Budongo, in Uganda, ha mostrato che anche gli scimpanzé mettono in atto abitudini igieniche e mediche complesse, tra cui il trattamento delle ferite con piante medicinali e l’igiene post-accoppiamento.
Attraverso un’osservazione sul campo durata otto mesi, i ricercatori guidati da Elodie Freymann dell’Università di Oxford hanno documentato 41 episodi di cura delle ferite tra scimpanzé selvatici, di cui 34 di auto-cura e 7 di cura verso altri individui. In alcuni casi, gli animali hanno masticato foglie e le hanno applicate direttamente sulle ferite, con una tecnica simile a un impacco naturale. Le foglie scelte appartengono a piante conosciute per le loro proprietà antimicrobiche e cicatrizzanti. Questo comportamento, che somiglia molto a un uso terapeutico delle piante, è stato riscontrato anche in oranghi e altri primati in contesti geografici differenti, rafforzando l’idea che non si tratti di un caso isolato.

Accanto alla cura delle ferite, gli scimpanzé dimostrano anche comportamenti igienici post-interazione sessuale. Sono stati osservati mentre si pulivano i genitali con foglie, così come si detergono dopo la defecazione. In un caso singolare, un individuo ha persino aiutato un compagno a pulirsi dopo l’accoppiamento. Altri esempi di altruismo includono la rimozione di lacci o trappole da arti feriti e la pulizia delle ferite di altri con leccate o impacchi vegetali.
Queste azioni, rivolte anche verso esemplari non imparentati, sfidano l’idea che solo gli esseri umani siano capaci di empatia e altruismo. Le osservazioni suggeriscono che i nostri antenati comuni con gli scimpanzé possedessero già capacità cognitive avanzate, come il riconoscimento del bisogno nell’altro e la scelta di un’azione mirata a offrire aiuto. Inoltre, come dimostrato in un’altra ricerca, amano anche gli happy hour in compagnia.