Si chiama Psittacosaurus, è vissuto 130 milioni di anni fa e ha una caratteristica: è un ibrido, ovvero è per metà rettile e per metà uccello. Quindi, aveva addosso sia squame che piume. Dobbiamo la scoperta a una ricerca pubblicata sulla rivista Nature Communications e condotta dal College universitario di Cork, in Irlanda. Lo Psittacosaurus, dunque, rappresenta un caso interessantissimo. In quegli anni, i dinosauri stavano iniziando a trasformarsi in uccelli. Si pensava che questo tipo di Ceratopside avesse piume solo sulla coda. Invece, la ricerca ha dimostrato che la pelle ospitasse sia piume che squame.
La parte piumata era simile in tutto e per tutto alla struttura degli uccelli moderni. Essa ha ricevuto la protezione, per così dire, di quella squamata, durante l’evoluzione delle piume. I paleontologi sarebbero arrivati a questa conclusione grazie alla presenza di squame e piume ritrovate sulla pelle fossilizzata. Resa visibile attraverso delle analisi molto precise, fatte a partire dalla luce ultravioletta.
Oltre all’esame con fluorescenza ultravioletta, sono stati importanti anche i test a raggi X e luce infrarossa, che hanno rivelato altri aspetti di grande rilievo. Ad esempio, che la pelle era composta da silicio, elemento presente nel vetro e nella sabbia. La scoperta, quindi, è stata possibile dopo che l’esemplare è stato donato all’università cinese di Nanchino. Dov’è stato possibile esaminare i tessuti, invisibili a occhio nudo.
Per il capo della ricerca, Zixiao Yang, resta ora da capire come si sia passati dalle squame alle piume. “L’evoluzione delle piume a partire dalle squame dei rettili è uno degli eventi più profondi e allo stesso tempo poco compresi nell’evoluzione dei vertebrati. Questo sviluppo a zone avrebbe permesso di mantenere le funzioni essenziali della pelle dei rettili, come la protezione contro l’abrasione, la disidratazione e contro i parassiti“, ha detto Yang.
Dunque, la scoperta getta una nuova luce su un momento molto delicato dell’evoluzione. In sostanza, essa dimostra come una struttura epidermica simile a quella degli uccelli si sia evoluta solo in specifiche zone piumate della pelle dei dinosauri, mentre il resto è rimasto squamoso e simile a quello dei rettili. Questa particolarità potrebbe aver consentito loro di resistere ad aggressioni di vario tipo (disidratazione, lesioni e parassiti), sfruttando al meglio le diverse funzioni della pelle.