Le isole Fiji, arcipelago del Pacifico meridionale famoso per le sue spiagge da sogno, stanno vivendo un incubo sanitario. Nel gennaio 2025 il governo ha dichiarato ufficialmente un’epidemia di HIV dopo che i casi sono esplosi in modo drammatico: dai 245 nuovi contagi del 2021 si è passati a 1.583 nel 2024, un aumento del 550%.
Questo vuol dire che, ad oggi, nelle Fiji vivono quasi 6.000 persone con l’HIV, su una popolazione di meno di un milione di abitanti. Dieci anni fa, invece, erano meno di 500. L’allarme, poi, riguarda tutti, compresi i bambini. Nel 2024, infatti, sono stati registrati 41 nuovi casi tra i minori di 15 anni, quasi quattro volte in più rispetto all’anno precedente. Ma qual è la causa alla base di questa nuova e drammatica emergenza?

Il motivo principale sembra essere la diffusione della droga, soprattutto metanfetamina assunta per via endovenosa. Negli ultimi 15 anni le Fiji sono diventate uno dei maggiori centri di traffico di questa sostanza nel Pacifico. Il problema, poi, colpisce anche giovanissimi, aggravato da un sistema scolastico poco efficace.
Ma c’è un altro fattore critico: le autorità permettono di vendere siringhe nuove solo su ricetta medica e non esistono programmi gratuiti per chi ha dipendenza. Questa politica, pensata per scoraggiare l’uso di droghe, ha l’effetto opposto e spinge le persone a condividere aghi e siringhe contaminate dal sangue infetto.
Dalla carenza di siringhe, poi, è nata una pratica ancora più pericolosa chiamata Bluetoothing o hotspotting. Funziona così: una persona si inietta la droga, poi preleva il proprio sangue contenente ancora la sostanza e lo inietta in un’altra persona. Questa può fare lo stesso con una terza, e così via.
L’obiettivo è far bastare una singola dose per più persone, risparmiando soldi. Ma le conseguenze sono devastanti: si condivide non solo l’ago, ma direttamente il sangue, moltiplicando in modo esponenziale il rischio di trasmettere l’HIV e altre infezioni.
Kalesi Volatabu, direttrice dell’associazione Drug Free Fiji, racconta di averlo visto con i propri occhi durante le sue passeggiate mattutine per le strade di Suva, la capitale, dove offre supporto alle persone con dipendenza: Il Bluetoothing, inoltre, è stato documentato anche in Sudafrica e Lesotho, altri paesi con altissimi tassi di HIV. Secondo il ministero della Salute delle Fiji, dunque, questa pratica è uno dei motori principali dell’epidemia attuale.