Se avete sentito parlare di bagni gender neutral e vi state chiedendo qual è il loro significato, dovete sapere che si tratta di bagni unisex, che possono essere usati indipendentemente da una persona di qualsiasi genere o identità di genere, con l’obiettivo di rendere i servizi igienici un luogo meno discriminante.
Le discussioni sui diritti delle persone gender free nei luoghi di lavoro e pubblici hanno preso piede all’estero già da tempo: si è cominciato a parlare dell’identità di genere dei dipendenti e di come proteggere e rispettare le persone che si identificano in un genere diverso da quello che è stato loro assegnato alla nascita. Le città e gli Stati stanno addirittura istituendo leggi per garantire che le persone transgender e non binarie si sentano sicure nell’uso dei servizi igienici.
“Potreste costringere le persone a fare una scelta che non è necessariamente in linea con la loro identità di genere per usare il bagno, che è un bisogno umano fondamentale“, ha detto Cristina Jones, SHRM-SCP, chief people officer del Lesbian, Gay, Bisexual & Transgender Community Center di New York City. “Questo crea un ambiente di lavoro che non è favorevole a chiunque si identifichi come transgender, genderqueer, gender neutral o non-binary, ma che si limita a sostenere coloro che si identificano nel genere binario, in particolare le persone cisgender“.
In Italia, il Liceo Artistico Brera di Milano è stato uno dei primi luoghi ad introdurre i bagni gender neutral, con accesso garantito a tutti gli studenti dell’istituto, senza alcuna discriminazione di genere. Anche A Campomarino di Maruggio, l’idea del titolare del lido Tuareg, Daniele Lacarbonara, è stata quella di dare la possibilità a tutti i suoi clienti di usufruire dei servizi igienici della struttura in maniera libera da pregiudizi. “Riteniamo giusto soddisfare le esigenze di tutti i tipi di clientela. È un fatto di civiltà. Non siamo meno civili e più provinciali del resto del mondo“, ha dichiarato.