Un cane è stato bruciato vivo a Palermo da un senzatetto di 46 anni, dopo essere stato legato a un palo nella centrale piazza Croci. Dopo l’allarme lanciato dai passanti è intervenuta la polizia, che ha trascinato via l’uomo autore del gesto abominevole, che rischiava di essere linciato, e lo ha portato in questura, dove è stato denunciato. Al momento le condizioni dell’animale sono disperate.
Quella che è accaduta martedì 9 gennaio è una violenza crudele compiuta da un uomo in piazza Croci, di fronte alla chiesa di Santa Maria del Monserrato, a Palermo, in Sicilia. A pochi metri dall’ingresso del Giardino Inglese, l’uomo in questione ha legato a un palo delle indicazioni stradali un pitbull. I passanti e residenti hanno immediatamente compreso l’entità di quanto stava accadendo e si sono rivolti alle forze dell’ordine. Prima del loro arrivo, le persone hanno provato a linciare l’autore del reato.
L’intervento tempestivo della polizia ha sottratto l’uomo da una folla inferocita, mentre alcune delle persone intervenute, secondo quanto riportato da Virgilio, hanno assicurato il cane alle cure di una clinica veterinaria. Il pitbull, regolarmente microchippato, versa in condizioni disperate a cause delle gravi ustioni riportate.
L’aggressore è stato portato in questura e, nel tragitto, avrebbe anche aggredito i poliziotti e danneggiato la volante. Il 46enne sarebbe un senza fissa dimora che dalla vigilia di Natale avrebbe occupato abusivamente un’area che da anni è in abbandono – ma oggetto di un progetto di riqualificazione urbana.
“Si tratta di un crimine barbaro che va punito severamente. Auspichiamo che il governo prenda nota dell’escalation di crimini contro gli animali e che adegui il codice penale con pene severe e veramente proporzionate all’efferatezza di questi orrori” hanno scritto in una nota gli animalisti di Aidaa, tramite il presidente Lorenzo Croce. Una storia che, per violenza ed efferatezza, richiama quella del povero gatto Leone, scuoiato vivo qualche settimana fa.