Amal Ramzi Alamuddin, coniugata con George Clooney dal 2014, è un’esperta di diritto internazionale, avvocata e giurista. È tra i consulenti chiamati dal procuratore capo della Corte Penale Internazionale (CPI), Karim Khan, per richiedere ai giudici del tribunale dell’Aja il mandato d’arresto per il premier israeliano Benjamin Netanyahu, il suo ministro Yoav Gallant e tre leader di Hamas, compreso Yahya Sinwar. Con l’accusa di crimini di guerra e contro l’umanità, per l’assedio di Gaza e la strage del 7 ottobre, avesse un reale fondamento.
“Credo nel ruolo della legge e nel fatto che essa protegga i civili. Non accetterò mai che la vita di un bambino abbia meno valore dell’altra. Non accetto che un conflitto possa essere oltre la legge. O che chi li fomenti sia oltre la legge. Ecco perché ho supportato la decisione storica della della Corte Penale Internazionale, per dare giustizia alle vittime delle atrocità in Israele e Palestina. Spero che la giustizia prevalga in una terra che ha sofferto troppo“, ha scritto in un post su Instagram.
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Amal, dunque, non è certamente solo moglie di una delle celebrities più importanti di Hollywood, ma è ella stessa una professionista di assoluto livello nel suo ambito di riferimento. Nasce a Beirut, in Libano, il 3 febbraio del 1978, sotto il segno dell’Aquario. La sua è una delle famiglie più in vista della nazione. Il padre, Ramzi Alamuddin, era proprietario di un’agenzia di viaggi. La madre, Bariaa Miknass, musulmana sunnita, era giornalista e corrispondente del quotidiano Al-Hayat.
Lascia il Libano nel 1980 con l’intensificarsi della guerra civile e si stabilisce in Inghilterra, dove effettuerà tutti i suoi studi di Giurisprudenza. In particolare, al St. Hugh’s College di Oxford. Si laurea nel 2000 e l’anno successivo si specializza alla New York University School of Law della New York University. Nel 2002 ottiene l’abilitazione all’esercizio della professione. Seguitna, nel 2010, da quella valida in Inghilterra e Galles.
Inizia così una carriera luminosa nel diritto internazionale. Segue come penalista lo scandalo Enron, caso giuridico di rilevanza mondiale che vede la bancarotta di uno dei colossi di Wall Street.
Si occupa della difesa di personaggi noti, come Julian Assange e Julija Tymošenko e Abdullah Senussi, alto funzionario della Libia di Gheddafi. Insegna alla Columbia Law School’s Human Rights Institute. Ed è stata anche collaboratrice della Nazioni Unite, prima sulla questione siriana. Poi sull’assassinio del premier libanese Rafik Hariri e nel riconoscimento del genocidio armeno.
Nel settembre 2021, la Corte Penale Internazionale la nomina consigliere speciale per il conflitto sudanese in Darfur.
Amal Ramzi Alamuddin Clooney ha una sorella minore, Tala, e due fratelli maggiori, Samer e Ziad, nati dal primo matrimonio del padre. Parla arabo, inglese e francese.
Sposa George Clooney il 29 settembre del 2014. Con lui ha due figli, i gemelli Ella e Alexander, nati il 6 giugno del 2017.
Fa parte del gruppo di esperti che ha sostenuto l’esame delle prove e l’analisi legale della richiesta di arresto, da parte della CPI, per Netanyahu e i leader di Hamas. Assieme a lei, Sir Adrian Fulford, la baronessa Helena Kennedy, presidente dell’Istituto per i diritti umani dell’International Bar Association. Elizabeth Wilmshurst, ex vice consigliere giuridico presso il Foreign Office del Regno Unito, Danny Friedman e il giudice Theodor Meron.