Donatella Di Cesare, nata a Roma il 29 aprile 1956, è una docente universitaria di filosofia, con all’attivo numerose pubblicazioni di carattere accademico; noti e molto apprezzati i suoi lavori di approfondimento sul rapporto tra Shoah e filosofia. Negli ultimi giorni però, si è parlato di lei per il suo omaggio via social alla brigatista Barbara Balzerani, in occasione della scomparsa di quest’ultima e non è la prima volta che interviene su un dibattito politico acceso, tanto che per tre anni è stata anche sotto scorta a causa delle minacce antisemitiche che ha ricevuto Politicamente, Di Cesare si riconosce in un orientamento di sinistra.
Allieva di Hans – Georg Gadamer, Di Cesare si occupa principalmente di fenomenologia ed ermeneutica, e collabora stabilmente con giornali e riviste della stampa italiana; molto apprezzato il suo commento in due volumi ai Quaderni Neri di Martin Heidegger, in cui la studiosa porta alla luce per la prima volta, il sistematico antisemitismo del noto filosofo tedesco di inizio ‘900.
Il nome della docente è finito di recente al centro della ribalta pubblica per via di alcune controverse dichiarazioni fatte da Di Cesare sul suo profilo X all’indomani della scomparsa della brigatista Barbara Balzerani, avvenuta il 5 marzo 2024. A proposito si legge (il post originale è stato rimosso): “La tua rivoluzione è stata anche la mia. Le vie diverse non cancellano le idee. Con malinconia un addio alla compagna Luna. #barbarabalzerani“.
Un omaggio che ha fatto scalpore, costringendo la docente a una spiegazione pubblica: “Sono stupita per questa bufera che si è sollevata. Ho reagito alla morte di Barbara Balzerani con un post molto breve ricordando il titolo di un suo libro“, ha commentato Di Cesare a LaPresse, “appartengo a quella generazione, ma non ho mai condiviso in nessun modo i metodi violenti“.
A Huffington Post la professoressa ha anche aggiunto: “Gli anni Settanta non sono stati solo terrorismo. Ho molta difficoltà ad accettare l’etichetta “anni di piombo”. Ci sono stati molti ideali politici ed etici: l’internazionalismo, la liberazione delle donne, le lotte per la giustizia sociale. È stata a sinistra una grande rivoluzione, molto radicale, forse la più rilevante nel mondo occidentale. L’ho vissuta in prima persona e ne sono fiera. La violenza l’ho sempre subita: andavo al Liceo Giulio Cesare, dove Andrea Ghira e altri fascisti facevano il bello e il cattivo tempo. L’eversione veniva da destra, anche questo oggi si tende a dimenticare. Ma la parte del Paese in cui mi riconosco è scesa allora in piazza per dire no a ogni forma di violenza: questa è la linea politica che condivido.”
Una presa di posizione certamente coraggiosa che, però ha causato a Di Cesare ulteriori problemi; come riportato da Repubblica, infatti, una sua lezione (la donna è ordinaria di Filosofia Teoretica alla Sapienza di Roma) è stata interrotta bruscamente dall’arrivo in aula di un gruppo di manifestanti di estrema destra, causando le ire della docente: “[Si è trattato di un]intimidazione squadrista di militanti di Forza Italia Giovani, esterni all’università, durante il mio corso di Filosofia su Walter Benjamin alla Sapienza. È la seconda volta – scrive Di Cesare su FB – che le lezioni vengono interrotte. Non mi viene consentito di svolgere il mio insegnamento, così come viene violato il diritto degli studenti. Non una pagliacciata, ma una violenta azione di squadrismo“.
Di diverso avviso la Preside di Facoltà Arianna Punzi: “Le contestazioni ci sono state ma non hanno impedito alla docente di svolgere regolarmente le lezioni“. Già nei giorni precedenti, l’Ateneo si era peraltro pubblicamente dissociato dalle dichiarazioni della sua dipendente, tramite una dichiarazione della Rettrice Antonella Polimeni all’Ansa.
Come abbiamo accennato in apertura, non è la prima volta che Donatella Di Cesare fa discutere per le sue posizioni e i suoi tweet. Ad esempio nel 2019, dopo l’arresto di Cesare Battisti, disse: “No all’urlo di vendetta, alla propaganda viscida, all’attacco contro gli intellettuali. Aspettiamo che si apra il capitolo sugli anni Settanta quando migliaia di cittadini dovettero andar via o furono ingiustamente arrestati per banda armata”
#Battisti preso. No all’urlo di vendetta, alla propaganda viscida, all’attacco contro gli intellettuali. Aspettiamo che si apra il capitolo sugli anni @Settanta quando migliaia di cittadini dovettero andar via o furono ingiustamente arrestati per banda armata.
— Donatella Di Cesare (@DiDonadice) January 13, 2019