Luca Orlandi, nato nel 1968 a San Donà di Piave (VE) è un ingegnere ed ex ufficiale di complemento dei carabinieri, che il 30 agosto 2023 si è barricato in casa a Cordovado (PN) minacciando di suicidarsi, perché aveva scoperto che le autorità volevano ritirargli le armi in suo possesso, due fucili ad uso sportivo e una pistola 550 colpi, regolarmente denunciate. Orlandi ha costretto le forze dell’ordine ad una lunga trattativa e a far evacuare la palazzina in via Battaglione Gemona in cui vive e anche alcune attività commerciali nei paraggi. Da due anni l’uomo vive da “autorecluso” e durante l’assedio ha condiviso dei video su Youtube, che potete guardare di seguito.
Stando a quanto scrive Il Messaggero, tutto è iniziato il 30 agosto 2023, nelle prime ore del mattino. Orlandi è stato visto per strada, a torso nudo, con due pistole nelle mani, mentre urlava e spintonava i passanti che si trovava davanti. Successivamente è salito in casa e si è rivestito, secondo la testimonianza di un negoziante, ma da allora si è asserragliato in casa. Nel frattempo, sul posto sono arrivati i carabinieri, la polizia locale, i vigili del fuoco, un ambulanza e la protazione civile. La zona è stata interdetta a qualsiasi tipo di spostamento e le forze dell’ordine hanno evacuato il palazzo in cui vive Orlandi e i negozi in centro (fatta eccezione per un bar). Sono state anche staccate le utenze di luce e gas in tutta la palazzina per limitare i rischi di una strage.
Il questore di Pordenone, Luca Carrocci ha spiegato perché Luca Orlandi si è asserragliato in casa: “I suoi atteggiamenti odierni derivano, con ogni probabilità, dalle puntuali verifiche dei nostri uffici che hanno permesso di evidenziare anomalie nell’equilibrio psicofisico di questo soggetto, all’atto del rinnovo del permesso per la detenzione delle armi. Per continuare ad utilizzare quei fucili, Orlandi avrebbe dovuto consegnare un certificato di idoneità psicofisica, ma non l’ha mai fatto”. A quel punto, spiega Il Messaggero, gli uffici della questura hanno informato il Prefetto, che ha firmato l’atto di sequesto dei fucili, incaricando i carabinieri di procedere, visto che Orlandi non era disposto a consegnare spontaneamente le armi in suo possesso. Dopo aver ricevuto la notifica, l’uomo ha condiviso delle minacce sui social.
Nei video condivisi su Youtube nelle ultime ore, Luca Orlandi si rivolge a Marco – probabilmente l’uomo che sta portando avanti la trattativa con lui da ore – e dice di non aver mai avuto atteggiamenti violenti e che lo stanno istigando al suicidio con un assedio a suo dire immotivato. Come riporta anche Il Gazzettino, Orlandi nei video dice:
“Tu dici che hai, voi avete delle esigenze, siete entrati qui, fino a ieri che cos’è successo, chi è stato messo in pericolo, avete sgombrato tutto, come se non avessi capito cosa sarebbe successo, ma secondo te se avessi voluto fare qualcosa con quelle armi, se rappresentassi un qualunque pericolo, non sarebbe stato ieri il momento, o fino a ieri, fino a questa mattina?” E poi ancora “Tu sei molto calmo e io sono ancora più calmo. Ora, quello che dovevi capire prima di spegnere la luce, di entrare, arrivare e spegnere la luce, non si sente un cazzo di quello che dici, tra l’altro c’è troppo rumore di droni. I padroni del cielo”
“Dovresti riuscire a capire, se sei un abile interlocutore, quale sarebbe la tua posizione mentale se fossi al mio posto. È un po’ tutto questo il gioco. Tu sei entrato a casa mia, nella mia vita, dicendo delle cagne inenarrabili, sapendo qual è la situazione”
“Dovresti capire questa cosa e dovresti capire cosa faresti tu al mio posto. Ti fideresti, Marco? Ti lascio un pò di tempo per pensarci. Nel momento in cui voi andaste via, nel momento in cui questo si concludesse, nel modo che vi ho già detto, in cui si concluderà, tu andrai via, andrai a vedere i tuoi familiari con un innocente sulla coscienza. Marco tu pensi di andare in paradiso. Io no, penso di rimanere nella vita di chi questo lo ha causato. Se voi avete tutela per la procedura al di sopra della vita umana, non so cosa dirti. Non so cos’altro dirti, se non ricordati quando questo toccherà a te. Perché prima o poi toccherà anche a te”