Mariano Scognamiglio è lo chef di Arezzo che, dopo aver fatto coming out nella trasmissione 4 Ristoranti di Alessandro Borghese, ha visto diminuire drasticamente il numero dei clienti. Lo chef, nato a Napoli nel 1969, ha raccontato come, dopo l’apparizione al cooking show, sia stato anche vittima di uno stalker. Mariano, che per salvare il locale ha avviato una campagna crowdfunding, in passato ha lavorato nella soap di Rai 3 Un posto al Sole. Nello storico programma copriva il ruolo di un medico, l’arco narrativo del suo personaggio si è concluso da tempo. Nella vita privata è fidanzato con Gianfranco, che lavora con lui nel locale, è laureato in informatica ed ingegneria informatica, settore in cui ha lavorato prima di darsi alla ristorazione
Mariano Scognamiglio, 54 anni, ha sfogato la sua frustrazione sulle pagine del Corriere Fiorentino. Lo chef ha partecipato al programma di Alessandro Borghese nel marzo del 2020, subito dopo è iniziato il lockdown per il Covid. Ma la pandemia non è l’unica causa del deficit che accusa l’attività commerciale.
“Da quando sono apparso nella trasmissione gli incassi del locale sono drasticamente calati. È vero che di mezzo c’è stato il Covid, ma non giustifica il fatto che i turisti, quelli di fuori che non conoscono né me né chi sono sessualmente, affollano il ristorante come prima, soprattutto nel fine settimana, che arrivino dalla provincia o da più lontano”, afferma Mariano Scognamiglio.
Il locale si trova ad Arezzo, è sarebbero proprio gli aretini a disertare il ristorante per l’orientamento sessuale del proprietario: “Il buco di affari che mi ha messo in crisi viene principalmente da vicino, dagli aretini, da quanti sanno che sono gay, che io e il compagno col quale lavoriamo a quattro mani, Gianfranco, siamo una coppia. Non posso non pensare alla discriminazione sessuale, tanto più che ci sono stati episodi espliciti in tal senso”.
Dopo 4 Ristoranti di Alessandro Borghese, Mariano Scognamiglio è stato anche perseguitato da uno stalker: ”Uno che mi telefonava tutti i giorni, sempre la stessa voce, sempre gli stessi insulti volgari, quelli che si adoperano contro gli. Ho denunciato alla polizia, l’hanno individuato, era un minorenne di una famiglia bene. È finito tutto davanti al tribunale dei minori, non volevo soldi, solo le scuse. Invece tanta arroganza, da parte sua e della famiglia”.