Paolo Signorelli è giornalista ed era portavoce del ministro Francesco Lollobrigida ministro dell’Agrocoltura (cognato di Giorgia Meloni). Si era in un primo momento autosospeso dopo la pubblicazione sul quotidiano La Repubblica di una chat caratterizzata da commenti antisemiti, con l’ex capo ultrà laziale, Fabrizio Piscitelli detto Diabolik, ucciso il 7 agosto 2019. Poi, le dimissioni dal ruolo.
Paolo Signorelli nasce a Roma nel 1986. Porta il nome di Paolo, nonno paterno, tra i più noti esponenti dell’ultra destra italiana, che ha militato prima nel Movimento Sociale Italiano, approdando poi a Ordine Nuovo e al Fronte Sociale Nazionale, da cui si è successivamente allontanato. Signorelli senior finì in carcere per le indagini sull’omicidio dei giudici Amato e Occorsio e per la strage di Bologna. Ha trascorso dieci anni in cella, poi assolto da tutte le accuse. A eccezione di quella per associazione sovversiva e banda armata.
Signorelli è giornalista pubblicista. A Roma conduce una trasmissione sportiva su Radio Incontro Olympia, prima di lasciare il calcio e dedicarsi alla politica. Nel curriculum vanta collaborazioni con News Mediaset, AdnKronos e il Tempo. Fa parte del reparto comunicazione politica per parlamentari di Fratelli d’Italia.
Da giovane frequenta i gruppi della tifoseria estrema della Lazio e stringe amicizia con Piscitelli. Vive il rapporto con il nonno Paolo quasi a livello di venerazione. E lo ha ricordato come persona “che ha ‘sprecato’ la maggior parte delle sue energie nel perseguire il suo ideale politico“.
È anche amico di Gabriele Sandri, il tifoso ucciso da un poliziotto l’11 novembre 2007, e dell’ex calciatore Paolo Di Canio. Da più parti è considerato come un astro nascente di Fratelli d’Italia.
Dopo la pubblicazione delle chat con Diabolik, la decisione: “Tengo a precisare di non ricordare la conversazione in oggetto, che sarebbe avvenuta molti anni anni fa, e che oggi mi ha colto del tutto di sorpresa. Ritengo altresì doveroso sottolineare quanto mai distanti da me, dal mio pensiero e dal mio sentire, siano i gravi contenuti di quella conversazione. In attesa di chiarire la vicenda, ho comunicato la mia autosospensione, con effetto immediato, dall’incarico di capo ufficio stampa del ministro Lollobrigida“.
La chat
Tra i passaggi più duri della chat, gli insulti al giornalista Gad Lerner. Alla frase di Piscitelli, “Quell’ebreo di Gad Lerner…“, scrive Piscitelli, Signorelli ha risposto: “Cos’ha detto quel porco?“.
C’è poi un messaggio di gaudio per l’assoluzione dall’accusa di omicidio di Elvis Demce, uno dei più pericolosi malavitosi della Capitale. Signorelli scrive a Diabolik: “Ma hanno assolto Elvis? Fantastico dajee“.
Non mancano anche gli omaggi ad alcuni dei terroristi neri più noti, Valerio Fioravanti, Pierluigi Concutelli, Luigi Ciavardini e Mario Tuti. Infine, i due hanno attaccato anche la Chiesa, definendosi pagani. Per Signorelli: “Nonno era pagano convinto. Mia zia si è sposata due mesi fa con rito pagano. Bellissimo. Tutte poesie e riti vari, incensi, cerchi magici, fuoco rivolti al sole. È stato bello. Sulla cima del monte Soratte, tutti là siamo andati. Ci stava pure il Ciavarda (l’ex Nar Ciavardini, ndr) si è divertito, anche se lui è molto cattolico“. “Le brucerei le chiese“, commenta Piscitelli. “I preti, i peggio” conclude Signorelli.
Le dimissioni
Come detto, dopo l’iniziale autosospensione, Paolo Signorelli si è dimesso. Lo ha rivelato in un’intervista al quotidiano Il Foglio, specificando di aver fatto la scelta “per me e per la mia famiglia, per non danneggiare il governo. Non voglio fare assolutamente la vittima, ma è giusto per tutti che ora mi faccia da parte”. Oggi, marito e padre di tre figli “che ogni anno vanno a Medjugorje”, Signorelli non si riconosce affatto in quelle parole. “Era un’altra fase della mia vita, quello era un altro Paolo: sono notizie che parlano di un tempo lontano a cui non faccio riferimento e in cui non mi riconosco in nessun modo“.