Patrizia Scurti è la segretaria particolare di Giorgia Meloni dal 2006. Legatissima alla premier, che compare abbracciata a lei nella sua immagine profilo di WhatsApp, è sposata con l’agente caposcorta di Palazzo Chigi. Ha un ufficio che si affaccia sulla centralissima Piazza Colonna, proprio dove si trova il Parlamento italiano. Da qui gestisce l’agenda della Premier sia a livello privato che pubblico. Si occupa anche della dieta del Presidente del Consiglio.
Riservata al livello maniacale, di Patrizia Scurti non si conoscono né la data di nascita né il titolo di studio, ma solo la cifra dei guadagni dichiarati all’erario: 179.999 euro. Non ha mai voluto spiegare come mai abbia rinunciato alla cifra tonda. Al cronista che ha posto la domanda, ha risposto con una silenziosa occhiata gelida.
Tra le pagine della sua autobiografia, Meloni si è riferita a Patrizia Scurti chiamandola “la mia padrona, perché non c’è nulla nella mia vita che non passi da lei“, a sottolineare il ruolo importantissimo che ricopre Scurti per il Presidente del Consiglio. Ella, infatti, caso più unico che raro, è sempre presente in ogni incontro istituzionale. Anche quello molto delicato con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, del 21 febbraio 2023. Un altro soprannome che si è guadagnata la segretaria è Wolf, probabilmente in riferimento al Mr. Wolf di Pulp Fiction, quello che “risolve problemi”.
Efficiente all’ennesima potenza, secondo molti testimoni la signora Scurti risponde sempre “già fatto” quando le viene chiesta qualcosa. Come raccontato in un articolo del Corriere della Sera, a lei si riconosce una dote molto particolare: quella di capire sempre in anticipo se la Premier ha bisogno di bere acqua.
Giorgia Meloni e Patrizia Scurti hanno iniziato a lavorare insieme nel 2006. All’epoca, l’allora capo di Alleanza Nazionale Gianfranco Fini propose Meloni come vicepresidente della Camera dei Deputati dopo le elezioni politiche. E decise quindi di affiancarle Scurti, che precedentemente era nel suo team, in qualità di segretaria e assistente tuttofare.
Nonostante all’inizio Meloni abbia respinto la proposta, perché non la conosceva, da quel momento lei e Scurti sono andate d’amore e d’accordo. Patrizia Scurti le è stata vicina in tutti i momenti chiave della vita lavorativa, dalla nomina alla vicepresidenza della Camera, appunto, all’insediamento come ministro delle Politiche giovanili. Dalla leadership di Fratelli d’Italia, movimento politico nato dallo strappo col Popolo della Libertà alla presidenza del Consiglio dei ministri.