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Home » Attualità » Chi è Pietro Tidei, il sindaco di Santa Marinella diffamato da un video hot

Chi è Pietro Tidei, il sindaco di Santa Marinella diffamato da un video hot

Chi è Pietro Tidei, il sindaco di Santa Marinella diffamato da un video hot. "Venedetta politica" e inchiesta per corruzione.
Agnese AlbertiniDi Agnese Albertini24 Settembre 2023
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Una foto di Pietro Tidei
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Pietro Tidei, nato il 14 settembre 1946 ad Allumiere (Roma) è un politico e avvocato, dal 2018  Sindaco di Santa Marinella, che nel settembre 2023 è stato coinvolto in uno scandalo dopo che un video dei suoi presunti incontri sessuali con due donne, tenutosi negli uffici del comune, è stato diffuso in maniera illecita. Tidei, che è del Partito Democratico di Sinistra, si è difeso sostenendo che si sia trattato di una vendetta politica. Tidei è sposato e ha quattro figli, una dei quali, Marietta, ha seguito le sue orme.

Il sindaco di Santa Marinella, Pietro Tidei, ha denunciato alla procura della Repubblica di Civitavecchia l’esistenza di un video hot che lo ritrae impegnato in atti sessuali con due donne all’interno delle sale del comune. Questo filmato sarebbe stato registrato come parte di un’intercettazione video-ambientale nella sala riunioni del sindaco, nell’ambito di un procedimento penale. La storia inizia con un’altra denuncia fatta da Tidei, questa volta riguardante un presunto tentativo di corruzione da parte del ristoratore del litorale Fabio Quartiere, proprietario dei ristoranti “L’isola del pescatore” e “Pino al mare” a Santa Severa, una frazione di Santa Marinella. Tidei ha accusato Quartiere di aver cercato di corromperlo in cambio dell’approvazione dei permessi per aprire un albergo nella sua struttura.

Nel mese di aprile, il procuratore di Civitavecchia, Roberto Savelli, aveva concluso le indagini preliminari sulla prima denuncia, coinvolgendo anche Roberto Angeletti, Fabrizio Fronti e Giuseppe Salomone, consiglieri comunali e dipendenti del comune, nonché Andrea Bianchi, la cui posizione è stata archiviata. Gli aspetti al centro dell’inchiesta riguardavano una bottiglia di latte d’asina e un prestito ottenuto con tassi d’interesse minimi. Successivamente, in seguito alla denuncia di Tidei, la procura ha installato telecamere nascoste all’interno dell’edificio comunale. Una sorpresa è arrivata quando l’indagato Angeletti ha richiesto l’acquisizione degli atti dell’accusa e tra questi c’era anche il video che mostrava Tidei coinvolto in un atto sessuale con una donna. Il procuratore Savelli ha ora aggiunto l’accusa di minaccia aggravata nei confronti di Angeletti.

Secondo l’accusa, il consigliere d’opposizione Angeletti, che appartiene a un partito di opposizione al sindaco (Santa Marinella è governata dal centrosinistra), avrebbe distribuito il video di Tidei coinvolto in atti sessuali a terze persone prima del 15 settembre 2023. Il sindaco Tidei ha dichiarato che esiste anche un altro video in cui è coinvolto in atti sessuali con due donne, e che questo è stato registrato nella sala riunioni del Comune. Il procuratore sottolinea che l’unico indagato a cui è stata consegnata una copia delle registrazioni è Angeletti, che ha anche cercato di ottenere l’arresto, ma la richiesta è stata respinta dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) Giuseppe Coniglio, che ha ritenuto che non ci fossero motivi sufficienti per l’arresto, in quanto si trattava di reati di scarso rilievo economico.

Il procuratore afferma anche che la polizia giudiziaria avrebbe agito in buona fede e non avrebbe considerato il contesto politico. Inoltre, il GIP ha osservato che non comprende perché il sindaco Tidei non sia stato incluso nell’elenco degli indagati per l’ipotesi di corruzione, dato che aveva firmato gli atti relativi. Nel fascicolo sono presenti elementi che riguardano cene offerte in cambio di favori amministrativi, uno spettacolo pirotecnico mai realizzato, la questione del latte d’asina, e anche un’intercettazione in cui Tidei sembra chiedere al comandante della stazione locale di ritardare la denuncia di alcuni reati. Dopo la decisione negativa del GIP, l’accusa è stata successivamente modificata in corruzione nell’esercizio delle funzioni.

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