Per la prima volta nella storia della Quinta Repubblica francese, un governo è caduto perché il premier ha preso l’iniziativa di chiedere la fiducia e non l’ha ottenuta. Il “merito” di questa svolta storica va attribuito a François Bayrou (Movimento Democratico) che ha perso la sua sfida a seguito delle controverse proposte di tagli al bilancio. Si tratta della caduta del quarto governo in soli 20 mesi, un vero record. Emmanuel Macron però è passato al contrattacco e ha nominato Sébastien Lecornu come Primo Ministro francese. Vicino al presidente Macron, è ritenuto una figura affidabile, in grado di rassicurare sia il leader francese sia i partner internazionali.
Lecornu, 39 anni, rappresenta un caso di fulminea ascesa nel panorama politico francese, un percorso costellato da incarichi di rilievo e una costante presenza al fianco di Macron sin dal suo arrivo all’Eliseo nel 2017.
Nato l’11 giugno 1986 a Eaubonne, Île-de-France, è figlio di una segretaria medica e di un tecnico dell’industria aeronautica. Laureatosi in diritto pubblico alla Panthéon-Assas, ha intrapreso la carriera politica molto giovane, a soli 19 anni, come assistente parlamentare. A 22 anni è diventato il più giovane consigliere ministeriale sotto il governo Fillon. Questa precoce esperienza ha contribuito a formare la sua abilità politica, caratterizzata da una discrezione pubblica combinata a un’intensa attività dietro le quinte. La sua capacità di adattamento e il suo pragmatismo gli hanno permesso di dialogare con diverse forze politiche, mantenendo aperti i canali di comunicazione anche con figure contrapposte, come dimostrano le sue cene con Marine Le Pen.

Lecornu ha ricoperto diversi ruoli chiave nel governo francese: Segretario di Stato presso il Ministro della Transizione Ecologica e Inclusiva, Ministro delle Collettività Territoriali e Ministro degli Affari d’Oltremare. Ma è stato il suo incarico come Ministro delle Forze Armate (in precedenza chiamato Ministero della Difesa), a partire dal 2022, a consolidare la sua immagine politica. In questo ruolo ha gestito crisi internazionali complesse, come il ridispiegamento delle truppe francesi nel Sahel, la risposta all’invasione russa dell’Ucraina, la crisi in Nuova Caledonia e i rapporti con la NATO.
Riservista della Gendarmeria Nazionale, Lecornu ha guidato l’approvazione della nuova legge di programmazione militare, un piano ambizioso che prevede lo stanziamento di 413 miliardi di euro per la difesa tra il 2024 e il 2030.
Riservato sulla vita privata, protegge la sua sfera personale distinguendosi per discrezione rispetto a molti suoi colleghi. Appassionato di natura e di libri di storia, mantiene un profilo sobrio anche sui suoi canali social, privilegiando contenuti istituzionali a quelli personali. La sua carriera è stata finora caratterizzata da pragmatismo e sobrietà.