Vaclav Pisvejc, nato a Praga il 30 dicembre 1967, è noto come artista, guastatore e imbrattatore seriale, conosciuto nelle ultime ore come l’uomo nudo a Firenze sulla statua di Piazza della Signoria, salito sulla statua di Ercole e Caco, il 24 settembre scorso, con la scritta “censurato” sul corpo. L’uomo si definisce artista e questa è solo l’ultima di una serie di sue azioni provocatorie. Nel 2022, sempre a Firenze, ha vandalizzato la statua del Leone Rampante dipingendola con vernice gialla e blu e appiccato fuoco al drappo nero nero che copriva la statua del David in piazza della Signoria, in segno di solidarietà con l’Ucraina. Nel 2018, ha colpito Marina Abramovic con un quadro all’interno di Palazzo Strozzi. Ecco il video della sua esibizione a Firenze.
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L’incidente è avvenuto durante la manifestazione “Corri la vita” domenica 24 settembre. Per arrampicarsi sulla statua di Ercole e Caco, Vaclav Pisvejc ha utilizzato una scala alta di circa due metri, rivestita di tessuto e con un adesivo che recava la scritta “il potere uccide”. Una volta raggiunto il piedistallo, si è denudato. La sua azione ha danneggiato la statua ed è proseguita finché non è stato rimosso da carabinieri e agenti della polizia municipale.
Il processo per direttissima si è tenuto lunedì 25 settembre, durante il quale l’arresto è stato convalidato. L’avvocato Fabio Clauser ha difeso Pisvejc e, come misura cautelare, è stato stabilito che dovrà rispettare l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Il magistrato responsabile del caso, il procuratore Sandro Cutrignelli, aveva richiesto che a Pisvejc fosse applicata la misura del divieto di dimora nel Comune di Firenze o, in alternativa, l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Pisvejc sarà tenuto a presentarsi una volta alla settimana, precisamente ogni giovedì, presso gli uffici della stazione dei carabinieri di Santa Maria Novella.
Nel processo, all’uomo è stato contestato il reato di deturpamento di beni culturali e paesaggistici, mentre il giudice non ha riconosciuto il reato inizialmente contestato di atti osceni in luogo pubblico, classificandolo invece come una sanzione amministrativa per atti contrari alla pubblica decenza. La sentenza ha dichiarato che la semplice esposizione del corpo nudo per protesta non costituisce un reato.
Questo cittadino ceco non è estraneo a tali azioni provocatorie. Nel gennaio del 2018, Pisvejc ha imbrattato con della vernice rossa una scultura dell’artista svizzero Urs Fischer, esposta anch’essa in piazza della Signoria. Nel settembre dello stesso anno, ha colpito Marina Abramovic con un quadro nel cortile di Palazzo Strozzi nel capoluogo toscano, affermando di aver compiuto questa aggressione “per l’arte”. Due anni dopo, Pisvejc si è arrampicato sull’albero di Natale in ferro dell’artista Mimmo Paladino, installato in piazza Santa Maria Novella. In un altro episodio, ha vandalizzato l’opera temporanea intitolata “Albero del Paradiso” di Giuseppe Penone, anch’essa situata in piazza della Signoria. In quell’occasione, Pisvejc ha lasciato una scritta alla base dell’installazione. La sua azione più recente è avvenuta l’8 marzo 2022, quando ha imbrattato coi colori della bandiera ucraina (giallo e blu) il leone rampante di Francesco Vezzoli, sempre in piazza della Signoria a Firenze. Quattro giorni dopo, ha dato fuoco al drappo nero che copriva la copia del David di Michelangelo, situata sull’arengario di Palazzo Vecchio, in segno di solidarietà con l’Ucraina, venendo successivamente arrestato e poi rilasciato con l’obbligo di non dimorare a Firenze.