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Home » Attualità » Chi è Vito Procacci, primario di Bari multato per gli straordinari durante il Covid

Chi è Vito Procacci, primario di Bari multato per gli straordinari durante il Covid

Ecco chi è Vito Procacci, il Primario del Policlinico di Bari multato per 27mila euro per gli straordinari fatti durante l'emergenza per il Covid-19.
Ludovica TerraccianoDi Ludovica Terracciano22 Ottobre 2023
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Vito Procacci
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Vito Procacci nato l’8 dicembre 1959, è il primario del pronto soccorso e medicina d’emergenza del Policlinico di Bari che è stato multato di 27.100 euro per aver lavorato troppo durante il periodo dell’Emergenza COVID-19. L’ispettorato del lavoro infatti, accusa Procacci e altri dottori di non aver rispettato all’epoca i riposi prescritti e di aver lavorato molto di più delle ore previste Amareggiato e dispiaciuto per questa situazione,  il medico ha deciso quindi di inviare una lettera al presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Nella lettera a Sergio Mattarella, pubblicata anche sul suo profilo Facebook, si legge lo sfogo del dottore: ”Ieri Eroi, oggi Trasgressori”. Poi allega la lettera aperta scritta al Presidente: “Le scrivo perché oggi, dopo tutto l’impegno profuso da me e dalla mia meravigliosa equipe nel contribuire orgogliosamente a rendere un essenziale servizio ai cittadini, le affido tutta l’amarezza, la delusione e lo sgomento per il trattamento ricevuto da uno Stato che amo ma nel quale ad oggi faccio fatica a riconoscermi. Nei giorni scorsi io e i miei colleghi, siamo rimasti allibiti nell’aver ricevuto dal locale Ispettorato del Lavoro una pesante e paradossale sanzione amministrativa, che nel mio caso è pari a 27.100 euro. Tutto ciò, per aver adempiuto al nostro dovere ineluttabile di Operatori Sanitari durante il periodo tragico dell’emergenza Covid. Il verbale ci imputa di non aver rispettato all’epoca i riposi prescritti e aver lavorato più delle ore previste (tra l’altro calcolo tecnicamente infondato). Naturalmente io e i miei colleghi abbiamo fatto opposizione ma non posso negarle che mi sento profondamente ferito da un Paese che fino a poco tempo fa ci definiva eroi, insignendoci, tra l’altro, di un premio per “aver fatto respirare la Gente di Puglia” e oggi ci chiama trasgressori. Concludo togliendomi il camice per un attimo e parlandole da cittadino, uomo e padre che non riesce tutt’oggi a dimenticare le immagini di quella immane tragedia. Faccio fatica a credere che la mia Gente si riconosca in questo provvedimento che non considero solo una mera sanzione, ma anche un insulto a tutto il personale sanitario italiano e a tutti coloro che ancora oggi piangono la perdita dei propri Cari. lo sono fiero di definirmi un difensore dei principi fondamentali della nostra meravigliosa costituzione, per tanto mi affido alla sua persona per denunciare accadimenti che offendono, oltre che la logica comune, soprattutto la Dignità stessa della Nazione italiana” conclude Procacci.

Per Procacci, nello specifico, si tratta anche di straordinari non pagati: “Perché per i dirigenti il contratto comprende anche le ore in più, va tutto nella retribuzione di risultato, sono 3mila euro all’anno”. E a chi obietta che evidentemente servono più medici, Procacci dalle colonne del Quotidiano Nazionale risponde  che “L’azienda era disponibile ad assumerli. Il problema è che i medici non si trovavano proprio. Io, come direttore, mi accollavo sempre la maggior parte delle presenze”. E nel 2022, un anno prima di ricevere la sanzione, intervistato da Repubblica spiegò anche perché mancano così tanti medici in pronto soccorso: “Durante il percorso di laurea gli studenti si appassionano molto alla Medicina di emergenza, ma le difficoltà organizzative che riguardano in generale nel nostro Paese il sistema della Medicina di emergenza e che sono sotto gli occhi di tutti alla fine li scoraggionano” – aveva detto  – “I giovani hanno paura di affrontare una vita bellissima, ma difficile perché si fanno tanti sacrifici, turni estenuanti, si vive in trincea. Diciamo che questa non è una vita per persone ordinarie, comporta un notevole stress ed è frutto di una scelta precisa”

 

E nella stessa occasione, profeticamente aveva dichiarato:

“Quanto tutto chiude, il pronto soccorso è aperto. E non dimentichiamo quello è successo durante il Covid. All’epoca furono affissi anche i manifesti per ringraziare i medici, ora tutto sembra essere stato dimenticato.”

Sempre dalle colonne di Repubblica Vito Procacci aveva sottolineato le difficoltà dei medici in pronto soccorso: “Sono aumentati i rischi, spesso il medico viene trattato con scarso rispetto. Al pronto soccorso si viene per stupidaggini e ci sono cittadini che sono scarsamente comprensivi”

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