Adam Jendoubi, morto nel pomeriggio di ieri 9 gennaio 2024, dopo l’arresto cardiaco che l’aveva colpito a Capodanno, a Castellammare di Stabia, era un modello e attore italiano, ma di origini tunisine e polacche. Jendoubi era noto in particolare per la sua partecipazione ai video del rapper partenopeo Liberato, con il quale aveva instaurato una sorta di sodalizio artistico. Liberato è stato tra i primi ad augurare all’amico una pronta ripresa, appena avuta la notizia del suo malore. Importante anche la sua presenza nel film di Claudio Giovannesi, La paranza dei bambini (Orso d’argento per la migliore sceneggiatura a Berlino), dove interpretava il ruolo di Aucelluzzo.
Jendoubi era cresciuto a Forcella da padre tunisino e madre polacca. I suoi genitori si sono incontrati nel quartiere napoletano e lì sono rimasti per tutta la loro vita. Ogni tanto, però, Adam e la sua famiglia, composta anche dal fratello Habib, anch’egli modello e attore, tornavano nei loro luoghi d’origine in vacanza. Ma la sua vita gravitava attorno alla città partenopea, in particolare nel centro storico, dove abitava.
Dopo il diploma superiore Jendoubi ha iniziato a studiare cinema. Alternando le lezioni al lavoro di modello. Particolarmente apprezzato nel mondo della moda per il suo corpo muscoloso ma esile e il volto magnetico, Adam Jendoubi era richiestissimo dagli stylist. Uno degli ultimi lavori è stato per l’inserto di luglio di Vogue Italia.
Appassionatissimo di musica techno, che ascoltava fin da quando aveva 13 anni, Jendoubi amava anche frequentare i club di Napoli. La musica in qualche modo è sempre stata nel suo destino. Quasi per caso, infatti, incontrò Francesco Lettieri, regista dei video di Liberato. Adam infatti accompagnò due amici, i gemelli che si vedono nel video di Intostreet, a fare i casting per il video di Tu t’e scurdat’ e me. Lettieri scelse lui, diventando suo amico. Jendoubi avrebbe definito l’esperienza sul set di Tu t’e scurdat’ e me, la prima da protagonista, come la più bella della sua vita.
All’età di 18 anni Jendoubi aveva deciso di donare i suoi organi nel caso gli fosse successo qualcosa. La volontà del ragazzo è stata seguita scrupolosamente. Nel messaggio del fratello Habib, pubblicato su Instagram, si legge: “Sangue mio, spero che hai finito di soffrire, hai dimostrato di essere un leone fino alla fine, uomo vero con valori e principi scegliendo già a 18 anni che il giorno della tua morte avresti voluto donare gli organi e così hai fatto“.
Il messaggio si chiude in maniera struggente: “Oggi cambia totalmente la mia vita perché tu, fratello mio, non sarai più di fianco a me, ma so che mi guarderai dall’alto proteggendomi sempre. Ora voglio darti un ultimo saluto e ti ricordo, vita mia, che nessuno muore sulla terra finché vive nel cuore di chi resta e tu vivi e vivrai sempre in me. Resta in Power, vita mia, buon viaggio“.
Secondo una prima ricostruzione, Jendoubi aveva partecipato ad una festa di Capodanno. Colpito da malore improvviso, non legato ad alcol o droghe come evidenziato dai test tossicologici, il ragazzo è svenuto, ferendosi al viso. Trasportato in ospedale, le sue condizioni sono apparse subito gravi. In particolare, Adam aveva riportato danni cerebrali legati all’arresto cardiaco, con la formazione di un edema che si è rivelato fatale.