Pierina Paganelli, nata nel 1945 a Sogliano al Rubicone, era la pensionata di Rimini e testimone di Geova, uccisa con 17 coltellate la sera del 4 ottobre 2023 a Ca’ Acquabuona. Separata dal marito Gianfranco Saponi, che ora vive a Monaco di Baviera, Piera aveva tre figli: Chiara, Giacomo e Giuliano. E una nipote adolescente di 16 anni a cui era molto legata, figlia di Giuliano e di Manuela Bianchi. La Paganelli era conosciuta per la sua attività di volontariato e religiosa, e poco prima dell’omicidio, aveva partecipato a una riunione presso la Sala del Tempio di Bellariva di Rimini, non lontano dall’abitazione in via del Ciclamino 31. Il corpo della donna è stato trovato la mattina successiva dalla nuora Manuela, che è stata ascoltata dagli inquirenti insieme a suo fratello Loris Bianchi e insieme al vicino di casa. Dopo l’omicidio, la sorella di Pierina, che vive a Ravenna, ha ricevuto delle minacce telefoniche.
Secondo le prime ricostruzioni dell’omicidio, la sera del 4 ottobre 2023, Piera Paganelli sarebbe ritornata a casa, in via del Ciclamino, a Ca’ Acquabuona, alla periferia di Rimini, intorno alle 22.00. Dopo aver parcheggiato in garage, con l’intenzione di dirigersi verso l’ascensore per entrare nel condominio. L’assassino l’avrebbe aspettata e colpita con veemenza, accanendosi sul corpo inerte delle donna. Al momento sono escluse una rapina e una violenza sessuale, perché la borsa della donna, con i suoi effetti personali, non è stata toccata.
La Squadra Mobile non esclude alcuna pista investigativa, dall’odio religioso a quella familiare. Anzi, è proprio qui che le indagini si stanno intensificando nelle ultime ore. A insospettire gli inquirenti c’è la brutale aggressione, lo scorso 7 maggio, a uno dei figli della vittima, Giuliano, marito di Manuela, colei che ha scoperto il cadavere della suocera. E che potrebbe avere un collegamento, tutto da verificare, con l’omicidio di Pierina.
“Sono stata interrogata fino alle 4 in Procura perché sono la persona più informata sui fatti e perché ieri mattina sono stata io a trovare mia suocera, mentre scendevo ad accompagnare mia figlia a scuola. Una disgrazia che arriva con mio marito ancora ricoverato”
Come scrive Rimini Today, per Roberta Bruzzone si tratta di un omicidio maturato in ambito familiare e la morte di Piera e l’aggressione a suo figlio sono strettamente collegate: “Non credo che gli investigatori debbano andare tanto lontano per individuare l’autore dell’omicidio di Pierina. Ritengo che il delitto sia maturato in ambito famigliare da qualcuno che, per le modalità del delitto, aveva dei forti risentimenti nei confronti della vittima. Chi ha sferrato le coltellate la conosceva e, allo stesso tempo, sapeva le abitudini della donna. Ritengo sia fondamentale approfondire quanto sia successo al figlio di Pierina, ritrovato esanime ai lati della strada lo scorso 7 maggio. Eventi di questo genere difficilmente sono scollegati tra loro. Alla luce dei due episodi sarebbe interessante capire chi avrebbe potuto avere un vantaggio nella morte di Pierina e del figlio Giuliano”.
A rendere intricato questo giallo c’è quindi una serie di fattori che la polizia sta valutando attentamente. Ad esempio, la presunta relazione extraconiugale tra Manuela e un vicino di casa, interrogato dagli agenti e coperto da ferite che dice di essersi procurato per un incidente sullo scooter. L’uomo sarebbe stato presente al momento del ritrovamento del cadavere. Da capire anche la posizione del fratello di Manuela, Loris Bianchi. La polizia, che sta cercando senza sosta l’arma del delitto, ha setacciato anche la sua casa. Per finire, ci sono anche le minacce di morte ricevute dalla sorella della vittima, una novantenne che vive a Ravenna “Adesso toccherà a te“, le avrebbe detto una misteriosa voce al telefono.