Le fughe di gas rappresentano un pericolo grave non solo per il rischio di intossicazione e incendi, ma anche per la possibilità di esplosioni che possono compromettere la stabilità strutturale di un edificio. Questo fenomeno, purtroppo, ha causato numerosi crolli nel corso della storia, spesso con conseguenze devastanti. Ultimo in ordine di tempo, quello di una palazzina nel quartiere residenziale di Monteverde, a Roma (le indagini sulle possibili cause sono ancora in corso, ma il forte odore di gas tra le macerie fa propendere proprio per una fuga di gas). Ma come può una semplice perdita di gas trasformarsi in un’esplosione capace di abbattere un palazzo?
Il gas utilizzato per uso domestico, come il metano o il GPL, è altamente infiammabile e, se disperso in un ambiente chiuso, può raggiungere concentrazioni critiche. Quando la percentuale di gas nell’aria si trova all’interno del cosiddetto intervallo di esplosività (per il metano, tra circa il 5% e il 15%), basta una scintilla per innescare una deflagrazione. Fonti di accensione comuni includono interruttori elettrici, elettrodomestici, telefoni cellulari o persino scariche elettrostatiche.
Quando il gas esplode, si verifica un improvviso aumento di pressione all’interno dei locali. Questo genera un’onda d’urto che si propaga rapidamente, sollecitando in modo critico pareti, solai e strutture portanti. L’entità del danno dipende da diversi fattori, tra cui:
- Maggiore è il volume di gas accumulato, più violenta sarà l’esplosione.
- Le costruzioni meno robuste o con pareti divisorie leggere tendono a collassare più facilmente.
- Se l’accensione avviene in uno spazio confinato, l’onda d’urto avrà un impatto più distruttivo.
Oltre alla distruzione immediata causata dalla pressione dell’esplosione, si verificano effetti secondari altrettanto pericolosi:
- Cedimento strutturale progressivo. Se l’esplosione danneggia elementi portanti, il collasso dell’edificio può essere immediato o avvenire nei minuti successivi.
- Incendi secondari. Il gas residuo o materiali infiammabili possono prendere fuoco, aggravando ulteriormente la situazione.
- Rottura di impianti e infrastrutture. L’esplosione può compromettere condotte idriche, elettriche e di riscaldamento, rendendo più difficili i soccorsi.
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Per ridurre il rischio di esplosioni da fuga di gas, è fondamentale adottare misure di sicurezza adeguate, come una manutenzione periodica degli impianti per verificare la tenuta di tubature e raccordi. Occorre anche utilizzare rivelatori di gas, dispositivi che segnalano tempestivamente la presenza di gas nell’ambiente.
Nel caso si sospetti una fuga di gas, bisogna aprire immediatamente porte e finestre. Obbligatorio è non accendere luci, non usare cellulari e non attivare elettrodomestici.