Negli ultimi giorni, un drone di fabbricazione russa ha ripetutamente sorvolato il Joint Research Centre (JRC) della Commissione Europea a Ispra, sulle sponde del Lago Maggiore. Il JRC è uno dei principali poli di ricerca scientifica dell’Unione Europea, specializzato in settori strategici come l’energia nucleare, la sicurezza, lo spazio e i trasporti. La presenza del drone, rilevata da un sistema sperimentale di monitoraggio, ha suscitato allarme tra le autorità italiane e europee.
Secondo fonti investigative, il velivolo senza pilota ha effettuato almeno cinque sorvoli in pochi giorni, violando una no-fly zone. Questi droni possono essere dotati di sofisticate telecamere ad alta risoluzione e strumenti avanzati per la raccolta di informazioni, rendendo l’ipotesi di spionaggio una pista concreta (ma tutta da verificare).
L’area interessata dai sorvoli si trova inoltre nelle vicinanze di alcuni stabilimenti di Leonardo, l’azienda italiana leader nei settori aerospaziale e della difesa. Tra questi, la Leonardo Helicopters Training Academy di Sesto Calende e la Divisione Elicotteri di Vergiate, dove vengono progettati e assemblati velivoli impiegati sia in ambito civile che militare. La vicinanza a strutture di tale rilevanza aumenta i sospetti su un’operazione mirata alla raccolta di informazioni sensibili.
La Procura di Milano, con il coordinamento del pool antiterrorismo, ha avviato un’indagine per far luce sulla vicenda. Gli inquirenti stanno analizzando i dati radar e le segnalazioni per identificare il percorso del drone e determinare se sia stato controllato da remoto da un’unità straniera. L’ipotesi principale è che il velivolo possa essere stato impiegato per raccogliere dati strategici sulle attività di ricerca e sviluppo condotte all’interno del JRC e negli stabilimenti di Leonardo.
L’inchiesta sarà condotta, tra gli altri, dal pm Alessandro Gobbis che, nelle scorse settimane, aveva chiesto il rinvio a giudizio per due imprenditori brianzoli, che si sarebbero messi a disposizione, anche in cambio di criptovalute, per una presunta attività di “spionaggio” per l’intelligence russa. Non ci sono collegamenti tra le due inchieste, ma di sicuro i dubbi aumentano.

Questo episodio si inserisce in un quadro più ampio di movimenti sospetti nella regione. Nel maggio 2023, il naufragio di un’imbarcazione sul Lago Maggiore rivelò la presenza di agenti segreti italiani e israeliani, tra cui i deceduti Claudio Alonzi e Tiziana Barnobi, alimentando speculazioni su operazioni di intelligence nell’area. L’evento di questi giorni rafforza la percezione che il Lago Maggiore non sia solo una località turistica, ma anche un punto nevralgico per la sicurezza nazionale e internazionale.
Le autorità italiane ed europee stanno intensificando le misure di sorveglianza per prevenire ulteriori intrusioni e garantire la protezione delle infrastrutture strategiche. Resta da chiarire se il drone russo fosse in missione di sorveglianza, esplorazione o se dietro il suo volo si celino motivazioni più preoccupanti.
Le indagini in corso potrebbero presto fornire risposte concrete su un caso che getta nuove ombre sulla sicurezza dei dati sensibili in Europa.