La fumata bianca tanto attesa è arrivata alle ore 18:08, al quarto scrutinio, e ha annunciato al mondo che il Conclave ha eletto un nuovo Papa: Leone XIV, al secolo Robert Francis Prevost (la notizia era nell’aria già dal mattino). La proclamazione è stata data dal cardinale protodiacono Dominque Mamberti dalla loggia centrale della Basilica di San Pietro con la tradizionale formula “Habemus Papam“. Il nuovo Pontefice ha scelto, come anticipato, il nome di [Nome Papale], dando così avvio al suo pontificato.
Robert Francis Prevost è nato il 14 settembre 1955 a Chicago, negli Stati Uniti. La sua vocazione religiosa è cominciata presto. Nel 1977 è entrato nell’Ordine di Sant’Agostino, dove ha preso i voti solenni nel 1981. Nello stesso anno è partito per Roma, dove ha studiato diritto canonico all’Università Pontificia San Tommaso d’Aquino, conseguendo prima la licenza (1984) e poi il dottorato (1987). È stato ordinato sacerdote nel 1982.

Il Conclave si è aperto il 7 maggio , dopo la fine del pontificato di Papa Francesco, morto il 21 aprile. Hanno partecipato al voto 133 cardinali elettori provenienti da tutto il mondo. L’elezione è avvenuta [numero] giorni dopo l’inizio del Conclave, segno di [eventuale valutazione della rapidità o difficoltà dell’elezione].
La scelta del nome pontificale è sempre significativa. Il nuovo Papa ha scelto di chiamarsi Leone XIV, succedendo quindi a Leone XIII, Papa passato alla storia come il Papa dei lavoratori, autore della Rerum Novarum, l’enciclica che fondò la dottrina sociale della Chiesa. Una decisione che potrebbe indicare un suo orientamento nei confronti delle grandi sfide sociali dell’umanità. Per esempio, è vicino alla visione di Papa Francesco riguardo all’ambiente, all’attenzione verso i poveri e i migranti.
Durante il suo primo discorso alla folla in Piazza San Pietro, il nuovo Papa ha espresso parole di pace, ripetendo il termine più volte e parlando anche in spagnolo per un saluto alla sua diocesi di Chiclayo in Perù. Tanti i riferimenti a Papa Francesco e all’ultimo messaggio nel giorno di Pasqua:
“La pace sia con voi. Vorrei che questo saluto di pace entrasse nel vostro cuore e raggiungesse le vostre famiglie e tutti i popoli. La pace sia con voi.
Questa è la pace di Cristo risorto, disarmata e disarmante umile, proviene da Dio che ci ama tutti incondizionatamente. Conserviamo nei nostri orecchi quella voce debole ma coraggiosa di Papa Francesco che benediceva Roma e il mondo la mattina del giorno di Pasqua (un giorno prima della sua morte, ndr)
Dio ci vuole bene, Dio vi ama tutti. Il male non prevarrà, siamo tutti nelle mani di Dio, pertanto, uniti, senza paura, andiamo avanti. Dobbiamo cercare insieme come essere una chiesa missionaria che costruisce i ponti“.
Il pontificato del nuovo Papa si apre in un contesto complesso, segnato dalle terribili situazioni a Gaza, in Ucraina e con la recrudescenza dei contrasti tra India e Pakistan. Sarà essenziale capire ora il rapporto con il presidente americano Donald Trump, che invece di costruire ponti, tendi a costruire muri.