Flavius Savu, il 41enne romeno condannato per estorsione all’ex rettore del santuario della Bozzola a Garlasco, è stato arrestato in Svizzera il 9 settembre 2025. La notizia ha riacceso i riflettori su un caso che sembrava chiuso, riaprendo interrogativi sul possibile collegamento tra Savu e l’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007.
Savu, latitante dal 2018, era stato condannato a 5 anni di carcere per aver estorto, insieme a un complice, decine di migliaia di euro a don Gregorio Vitali, minacciandolo di diffondere video compromettenti. L’inchiesta aveva svelato un giro di ricatti a luci rosse legato al santuario, alimentando sospetti e speculazioni sul possibile coinvolgimento di Savu in altri crimini, tra cui l’omicidio di Chiara Poggi
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Secondo alcune ricostruzioni giornalistiche, Savu avrebbe affermato che Chiara Poggi sarebbe stata uccisa perché a conoscenza di abusi sessuali, anche su minori, che avvenivano all’interno del santuario. Tuttavia, queste dichiarazioni sono ancora da verificare e presentano diverse incongruenze. Un presunto memoriale scritto dal nipote di Savu, ad esempio, alludeva a un giro di prostituzione nel santuario, senza però fare nomi specifici.
L’avvocato di Savu, Roberto Grittini, ha dichiarato che il suo assistito acconsentirà all’estradizione e si metterà a disposizione della Procura di Pavia, anche per quanto riguarda il caso Poggi. Resta da capire se le sue dichiarazioni saranno ritenute attendibili dagli inquirenti.
Ma cosa ha fatto pensare ad un legame tra Chiara e gli eventi legati al santuario? Un elemento che alimenta i sospetti è una foto della ragazza e Alberto Stasi, condannato in via definitiva per l’omicidio, in gita al santuario. L’album contenente la foto, sequestrato a casa di Stasi, è misteriosamente scomparso.
Savu, inoltre prima dell’arresto, avrebbe confermato telefonicamente il collegamento tra i due casi, pur ammettendo di non conoscere Chiara Poggi e di non sapere se Andrea Sempio, un’altra figura chiave del caso, frequentasse il santuario.
Intanto oggi riprenderà l’incidente probatorio. Al centro della nuova giornata di analisi ci saranno ancora gli oggetti trovati all’interno della spazzatura il giorno del delitto nella villetta di Garlasco e quelli utilizzati da Chiara Poggi per la colazione prima di aprire al suo assassino (che per sentenza in via definitiva è Alberto Stasi).