Gino Cecchettin, padre di Giulia, la ragazza uccisa l’11 novembre 2023 dall’ex fidanzato Filippo Turetta, avrebbe assunto un’agente, che d’ora in avanti si occuperà dei suoi rapporti con la stampa, e a cui sarà affidato tutto ciò che riguarda la comunicazione con l’esterno. Si tratta di Barbara Barbieri, membro della Andrew Nurnberg, una famosa agenzia letteraria londinese che si occupa di scrittori di tutto il mondo. Fra i clienti di Barbieri ci sono ad esempio gli scrittori Donato Carrisi e Alessandro D’Avenia.
A riferire la notizia, il Gazzettino, che riporta anche la prima dichiarazione di Barbieri dopo l’assunzione dell’incarico: “Il signor Cecchettin ha bisogno di riposare. In questi giorni Gino si è preso una vacanza e non se la sente di rilasciare interviste e dichiarazioni“.
In queste difficili settimane che hanno fatto seguito alla tragedia, Gino Cecchettin è infatti sempre rimasto in prima linea, rispondendo alle domande dei reporter, a nome di tutta la famiglia. Suo anche l’appassionato discorso pronunciato ai funerali della figlia, cui ha fatto seguito anche un’intervista televisiva all’interno del programma condotto da Fabio Fazio, Che tempo che fa.
Barbara Barbieri, come riporta il sito ufficiale dell’azienda: “ha studiato Letteratura Italiana Contemporanea a Milano e, dopo aver vissuto in Spagna, si è trasferita a Londra per diventare Program Manager presso Book Aid International. Ha poi lavorato nell’ufficio stampa di Rizzoli in Italia e successivamente è diventata agente per i diritti esteri presso l’agenzia multimediale italiana Atlantyca. È entrata in Andrew Nurnberg Associates nel 2012, vendendo titoli di narrativa per adulti e saggistica in diversi territori, e attualmente lavora da Milano.
Barbara è l’agente principale di numerosi autori di narrativa italiana bestseller e premiati, ed è un membro fondatore del Festival della Letteratura Italiana a Londra. Fa parte del comitato di gestione di Andrew Nurnberg Associates. Parla correntemente spagnolo e francese e legge il portoghese”
Il caso di Giulia Cecchettin ha scosso le coscienze dell’opinione pubblica, monopolizzando i discorsi e le attenzioni di una nazione intera. L’eco del dramma non sembra, ad oggi, essersi spenta del tutto: di pochi giorni fa è la notizia del ritrovamento di una lettera, scritta a penna, sulla tomba della ragazza. A scriverla, Filippo, omonimo e quasi coetaneo di Turetta, che, con parole accorate, racconta la propria esperienza di ex ossessivo, e spiega come la tragedia della ragazza, l’abbia convinto a guardarsi dentro.
“Ciao Giulia, mi chiamo Filippo e so da cosa cominciare: dalle scuse, anche se servono a poco. In quel periodo mi scrivevo ancora con la mia ex, per la quale non avevo smesso di provare qualcosa. Lei con il passare del tempo ha iniziato ad ignorarmi ed io, che sentivo parlare di continuo di quanto Turetta fosse ossessivo nei tuoi confronti, mi sono fermato, ho guardato dentro di me e cercato di riflettere sulla mia situazione. Probabilmente è merito delle parole dei tuoi familiari, anche se parlare di merito in queste situazioni non è la cosa migliore. Sono convinto che ciò che ti è accaduto sia cominciato da piccole cose, piccole a tal punto che diventa persino difficile rendersene conto. Provo rabbia e pena per tutti quei ragazzi e uomini che continuano a distruggere la vita delle donne. Ma sono poi io così diverso? D’altronde molte volte le piccole cose noi nemmeno le notiamo. Alcuni dicono che la tua morte sia stata utile ma come si può reputare una morte utile quando questi tragici eventi accadono (quasi) ogni giorno da anni e la situazione sembra non cambiare». In chiusura, Filippo torna a chiedere scusa. «Per l’ennesimo nostro fallimento che, come è stato dimostrato nei giorni seguenti alla tua scomparsa, non è stato l’ultimo”.